IN QUESTI TRE SETTORI IL PIU’ ALTO NUMERO DI FRODI E SPRECHI SECONDO I MAGISTRATI CONTABILI
Fondi europei, Formazione professionale e Sanità. Sono ancora questi i settori dell’amministrazione pubblica in Sicilia, dove si concentra il più alto numero di frodi e di sperperi delle risorse pubbliche secondo la Corte dei Conti regionale. Un quadro impietoso quello tracciato dai magistrati contabili, stamattina, a Palermo, nel corso della cerimonia di inaugurazione dellanno giudiziario, nellaula magna della facolta di Giurisprudenza.
Dopo l’atto di accusa rivolto ad un classe politica che pensa ad arricchirsi, mentre la gente muore di fame, formulato dal Presidente della sezione giurisdizionale, Luciana Savagnone, è toccato al Procuratore Guido Carlino, snoccialare i numeri del disastro:
“I maggiori sperperi di risorse, inefficienze e diseconomicita’ dell’azione amministrativa si sono registrati nel comparto sanitario, nell’uso dei fondi comunitari e nazionali e nell’ambito della formazione professionale. Ma “illeciti – ha spiegato il Procuratore – si sono registrati anche con assunzioni clientelari, conferimento di incarichi inutili, acquisizioni di beni e servizi in assenza di procedure di evidenza pubblica”. “L’attivita’ istruttoria – conclude Carlino – ha riguardato anche illeciti gravemente colposi, caratterizzati da violazioni di legge, da negligenza nell’espletamento dei compiti istituzionali, da scarsa dimestichezza con il lavoro e da fuga delle responsabilita’”.
Nel 2013, la Procura della Corte dei Conti, ha aperto 6.139 istruttorie che hanno portato a 113 atti di citazione in giudizio a carico di 297 amministratori e dipendenti pubblici, per un danno erariale accertato di quasi 50 milioni (49.829.072 euro).
Ma non basta ad arrestare la frana:
“L’attuale congiuntura, e’ inoltre, aggravata da una “non sempre razionale allocazione della spesa pubblica, da sprechi ancora evidenti e da eccessivi costi della politica, malgrado il disagio dei cittadini che, oggi come non mai, esigono efficienza, legalita’ e giustizia sociale”. Tale situazione – avverte Carlino – richiede risposte urgenti per agevolare la ripresa della crescita economica e dell’occupazione, con efficaci misure in ambito economico e finanziario e, soprattutto, con il definitivo ripudio delle ancora diffuse logiche clientelari ed assistenziali, che costituiscono un serio ostacolo per tutte le prospettive di sviluppo”.
“I fenomeni corruttivi – ha detto Carlino – non accennano a diminuire anche se quest’anno, forse, il danno contestato e’ inferiore a quello degli anni passati. E’ sempre elevata la quota del danno che noi contestiamo”. Pesante, in particolare, il dato delle frodi comunitarie in Sicilia. Il dato complessivo (fondi nazionali, regionali ed europei) ammonta a 25 milioni e 387mila euro, in crescita rispetto al 2013 (18.500.216). Quasi sempre legato a un cattivo uso dei fondi o della loro perdita, tante volte, da parte delle amministrazioni perché’ non in grado di esprimere una adeguata progettualita’. Spesso, pero’, i privati, ne fanno un uso difforme rispetto a quanto previsto dalla legge.
Carlino, come detto, ha posto l’accento sulla Formazione professionale. Emblematica la vicenda scaturita dalla denuncia dell’Olaf, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode della Commissione europea), e a seguito della quale e’ stato emesso un atto di citazione, preceduto da sequestro conservativo, per un danno erariale di 15 milioni 193.362 euro arrecato alla Regione, nei confronti del dirigente generale dell’Agenzia per l’Impiego della Regione siciliana e dei componenti del Comitato tecnico scientifico Progetto Co.or.ap.
L’attivita’ istruttoria ha consentito di svelare l’illegittimo utilizzo, da parte del Ciapi Palermo affidatario in house providing di fondi strutturali destinati alla formazione professionale, all’apprendistato e all’avviamento al lavoro di giovani inoccupati. Cosi’, a fronte di una spesa di oltre 15 milioni di euro, sono stati avviati all’apprendistato soltanto 12 inoccupati, rispetto al bacino di circa 12mila giovani entrati in contatto con gli sportelli informativi allestiti dal centro, nessuno dei quali peraltro e’ stato assunto dalle imprese che hanno offerto l’apprendistato.
E sulla Sanità: “Sono in corso diverse istruttorie, a carico di un medici, per violazione della normativa in materia di disciplina della libera professione, riguardante l’attivita’ extra muraria svolta senza autorizzazione e, quindi, in violazione del regime di esclusivita’, ovvero l’attivita’ consistente nell’esercizio della libera professione, esercitata senza ottemperare agli obblighi di documentazione dell’attivita’ svolta e di rilascio delle fatture.
In materia di contratti, sono in corso indagini per illeciti nelle procedure di acquisto o forniture di beni o servizi, in particolare di materiale di consumo specialistico, disposte senza il ricorso alle procedure di evidenza pubblica o in eccesso rispetto alle esigenze dei reparti. Emblematica anche la sentenza emessa dalla Sezione giurisdizionale d’appello che ha confermato la condanna a carico di direttore generale di Ausl di Siracusa per il danno di circa 700.000 euro, verificatosi per l’aggiudicazione di una gara d’appalto per attivita’ di consulenza sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, senza alcun riscontro di congruita’ ed economicita’ della base d’asta, il cui ammontare risultava ingentissimo in relazione all’oggetto ed alla durata del contratti”.
Un riferimento anche al servizio 118: “Con la sentenza del febbraio 2013 e’ arrivata la condanna nei confronti del presidente, della giunta regionale e della commissione legislativa dell’Ars, condannandoli per oltre 12 milioni di euro. Purtroppo e’ un fenomeno che in parte perdura perche’ anche con la societa’ che ha assorbito la Sise, si verificano ancora eccedenze del personale”.
Infine, le partecipate: “Assistiamo a una proliferazione indiscriminata di societa’ partecipate presso tutti gli enti locali in Sicilia. Sono societa’ svincolate da controlli pubblici, piu’ penetranti nella pubblica amministrazione, ed e’ piu’ facile, cosi’, che si possa verificare un danno erariale”.
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