«Ancora non abbiamo i nominativi, ma dall’assessorato mi hanno comunicato che ci sono 53 casi positivi». A dare l’annuncio è il sindaco di Villafrati, Franco Agnello, che in una diretta social anticipa quello che da lì a breve sarebbe accaduto, con il Comune poco distante da Palermo che diventa zona rossa. Alla fine, secondo i dati forniti dalla Regione, sono 69 i tamponi positivi tra persone che gravitano attorno alla casa di riposo da cui si è sviluppato il focolaio villafratese, tra cui pazienti della Rsa e molti operatori del personale. Ovviamente i numeri sono in continua evoluzione. E tra questi ci sarebbe anche una vittima, si tratta di un paziente di 90 anni che si trovava ricoverato all’ospedale di Partinico, che per l’occasione è stato convertito in Covid-hospital.
Fino al 15 aprile, a Villafrati, secondo quanto stabilito dal decreto del presidente della Regione, ci sarà il divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale e la sospensione di ogni attività degli uffici pubblici, ad eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Potranno entrare e uscire dal paese solo gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nell’assistenza alle attività inerenti l’emergenza, nonché esclusivamente per la fornitura delle attività essenziali del territorio comunale.
«Il panico e la paura in questi momenti sono i peggiori nemici – continua il sindaco – perché non aiutano a risolvere il problema. Sono orgoglioso di essere sindaco di un paese che ha fatto suo l’invito a stare a casa. I nostri cittadini hanno eseguito in autotutela l’autoisolamento senza che ne fossero obbligati. Ho avuto il sostegno della Regione, sicuramente non saremo lasciati soli e insieme alle istituzioni sovracomunali risolveremo il problema. Purtroppo la contagiosità e la diffusione di questo virus hanno trovato terreno fertile nel nostro territorio che ha tante strutture per anziani, a Villafrati ne abbiamo cinque e dobbiamo tutelarle».
Villafrati è il terzo Comune, insieme ad Agira e Salemi, a subire la restrizione massima della zona rossa. Adesso scatta il faticoso lavoro di ricostruzione, per capire gli spostamenti, i movimenti di ognuno dei contagiati e provare ad arginare il diffondersi dell’epidemia anzitutto in paese.
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