Coronavirus, polizia provinciale smentisce la Lega «Regolarmente in servizio e attiva sul territorio»

La direzione della polizia provinciale e ambientale smentisce i quattro consiglieri comunali della Lega che avevano chiesto un suo maggiore impiego di forze per far rispettare le misure disposte dal Dpcm in merito al rischio di contagio da coronavirus, in quanto, avevano affermato, «non è assolutamente coinvolta in alcuna forma di controllo». Lo fa per bocca del comandante della polizia provinciale Giuseppe La Manno: «In merito alle dichiarazioni dei quattro consiglieri comunali della Lega a Palermo, Igor Gelarda, Marianna Caronia, Alessandro Anello ed Elio Ficarra si smentisce categoricamente e si fa presente che la Polizia Provinciale è regolarmente in servizio e che svolge costantemente attività sia in ambito ambientale sia, in queste particolari giornate, in ambito di prevenzione». 

Un compito che viene svolto quindi attraverso il servizio sulle strade, dicono ancora dalla polizia provinciale, invitando i cittadini al rispetto delle misure del Dpcm, diffondendo il messaggio via megafono che è stato inviato, nei giorni scorsi, a tutti gli 82 sindaci dei Comuni della Città Metropolitana di Palermo. L’organico della città metropolitana è molto ridotto e chi va in pensione non viene sostituito. Chi però è rimasto in servizio, fanno sapere ancora, è impegnato sui due fronti, quello ambientale e quello della prevenzione, in modo attivo.

I quattro consiglieri del Carroccio avevano affermato oggi che «Mentre da più parti si invoca l’inasprimento di controlli e sanzioni per chi non rispetta i divieti, mettendo così a rischio la propria ed altrui salute, apprendiamo che la polizia provinciale non è assolutamente coinvolta in alcuna forma di controllo. Sembrerebbe addirittura che gli agenti siano stati posti in ferie, alla stregua di tutti gli altri dipendenti. Se così fosse sarebbe gravissimo». E poi avevano rincarato la dose. Per i quattro, «non solo nell’area metropolitana di Palermo ma in tutta la Sicilia e in tutta Italia in queste ore si moltiplicano gli appelli a stare a casa, gli appelli affinché le forze dell’ordine siano più presenti e rigide nel far rispettare i divieti. Proprio mentre il ministro dell’Interno e il Presidente Musumeci annunciano l’impiego dell’esercito con funzioni di pattuglia e vigilanza urbana, ci sembra assurdo che le forze già disponibili sul campo non vengano adeguatamente coinvolte».

Stefania Brusca

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