Insieme al Coronavirus è arrivata anche «una massiccia infodemia». Così l’Organizzazione mondiale della sanità ha battezzato la sovrabbondanza di informazioni, spesso non accurate o false, che sono state diffuse sul tema. Anche Catania non è rimasta immune da questo contagio: dalla diffusione della notizia infondata di un paziente ricoverato all’ospedale Cannizzaro – subito smentita dalla direzione dell’azienda sanitaria – alla storia di un passeggero catanese proveniente dalla Cina (da Shanghai ma con scalo a Dubai) che non sarebbe stato controllato all’arrivo all’aeroporto Fontanarossa. «Ci sono delle direttive nazionali emanate del ministero della Salute che stiamo seguendo passo passo molto accuratamente – spiega a MeridioNews Nico Torrisi, l’amministratore delegato della Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania – C’è massima allerta ma senza allarmismi. È chiaro che nessuno può fare di testa propria».
Gli accordi internazionali e le procedure ministeriali sull’emergenza sul coronavirus, fino al 4 febbraio, prevedevano che i passeggeri provenienti dalla Cina dovessero essere controllati soltanto negli aeroporti di primo sbarco. «Così – puntualizzano dalla Sac – è stato anche per il passeggero in questione: l’uomo è stato controllato a Dubai, all’arrivo del volo Shangai-Dubai, prima dell’imbarco per Catania». Seguendo le direttive in vigore fino a ieri, se durante il volo da Dubai a Catania l’uomo avesse manifestato sintomi correlabili al coronavirus, all’atterraggio nello scalo catanese sarebbe scattata la procedura sanitaria. «Non avendo i passeggeri mostrato alcun sintomo febbrile – aggiungono – la procedura di sbarco a Catania si è svolta regolarmente».
Da ieri pomeriggio, una circolare del capo della protezione civile e commissario per l’emergenza Angelo Borrelli ha dato nuove indicazioni e protocolli per gli aeroporti: nei prossimi giorni, anche a Catania, si attiverà una procedura intensificata, con squadre di volontari gestiti dagli uffici periferici del ministero della Salute che controlleranno i passeggeri provenienti da voli internazionali con la misurazione della temperatura corporea. Intanto, anche in Sicilia le aziende sanitarie si sono preparate per affrontare ogni eventuale emergenza.
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