Con oltre due ore di ritardo rispetto al previsto
è arrivato a Catania il treno partito da Milano ieri sera, accogliendo a bordo decine di persone che hanno deciso di fare rientro in Sicilia nonostante l’invito a rimanere chiusi in casa. La voglia di riavvicinarsi alla famiglia, le difficoltà economiche dettate dal vivere al Nord senza però potere lavorare, paura e incoscienza. C’è forse un po’ di tutto dietro un fenomeno che nelle ultime ore ha fatto innalzare la tensione in chi teme che tale scelta possa causare nuovi contagi. Ormai infatti è chiaro che il Covid-19 può essere trasmesso anche da asintomatici.
Fuori dalla stazione Centrale di Catania ci sono gli
uomini della Protezione civile che distribuiscono materiale informativo ai passeggeri. Un cane gironzola, è l’unico a non temere conseguenze. Bagagli in mano, molti con le mascherine, c’è chi ha trovato un genitore ad attenderlo, chi un amico. Pochi i saluti, anche se qualcuno si lascia andare in un abbraccio imprudente. Per ognuno di loro adesso scatta l’obbligo di quarantena domiciliare per 14 giorni. Un dovere che sarà esteso anche ai familiari conviventi nel caso in cui le abitazioni non siano attrezzate di servizi igienici dedicati. Una disposizione, quest’ultima, introdotta ieri sera dal governo Musumeci con una nuova ordinanza regionale.
«Non abbiamo numeri certi delle persone tornate in Sicilia – dichiara a
MeridioNews l’assessore ai Trasporti Marco Falcone -. Dovrebbero essere all’incirca un centinaio. Un po’ meno rispetto a ciò che si era pensato in un primo momento. In ogni caso ognuno di loro adesso dovrà attenersi alle prescrizioni». Difficile però verificare se le famiglie rispetteranno la quarantena. «Non possiamo verificare le condizioni abitative di ognuno, e quindi in linea teorica la legge può essere aggirata, però noi ci aspettiamo un senso di responsabilità importante da parte di chi ha deciso di rientrare in Sicilia nonostante – sottolinea Falcone – l’invito chiaro a non spostarsi».
In tema di tratte ferroviarie l’assessore annuncia la soppressione di notturni che collegano il Nord con il Sud. «
Abbiamo ottenuto la cancellazione da Trenitalia. Per ora rimarrà solo una corsa diurna, ma se le cose dovessero peggiorare siamo pronti a ulteriori strette», conclude Falcone.
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