Settantuno nuovi positivi. È un dato incoraggiante perché in calo (ieri erano stati +92) quello che emerge dal bollettino della Regione siciliana sullo stato dell’emergenza coronavirus sull’isola nelle ultime 24 ore. Ci sono tuttavia anche sette morti in più di ieri (per un totale di 88 deceduti dall’inizio del contagio). I nuovi guariti sono 12 (totale 86), mentre è in calo il numero totale dei ricoverati in ospedale: 568, sette in meno rispetto a ieri. Nessuna variazione sulle persone in terapia intensiva: 72, cioè poco più di un terzo dei posti di rianimazione attualmente disponibili. Dall’inizio dell’emergenza i contagi totali in Sicilia sono 1.718, tolti deceduti e guariti, rimangono 1.544 persone attualmente positive. Numeri che si leggono insieme a quello dei tamponi effettuati: in totale 16.836 (lontani dal dato della Lombardia, del Veneto o del Lazio dove sono molti di più, ma la Sicilia è la Regione del Sud col maggior numero). Nelle ultime 24 ore ne sono stati eseguiti 1.202. E dalla Regione fanno sapere che nella giornata di oggi sarebbero arrivate nuove scorte di tamponi e reagenti che dovrebbe permetterebbero di superare l’empasse degli ultimi giorni.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Catania 456 (+ 3 rispetto a ieri), Messina 288 (+5), Palermo 245 (+9), Enna 212 (+21), Agrigento 93 (+2), Trapani 73 (+1), Siracusa 71 (+5), Caltanissetta 67 (+5), Ragusa 39 (+1).
Gli 88 morti sono così divisi (non per luogo di origine, ma in base a dove sono deceduti): 1 ad Agrigento, 5 a Caltanissetta, 33 a Catania, 11 a Enna, 19 a Messina, 9 a Palermo, 6 a Siracusa, 2 rispettivamente a Trapani e Ragusa.
Il picco, tuttavia, secondo quanto ribadito ancora oggi dal presidente della Regione Nello Musumeci, deve arrivare. «Noto un certo relax, nulla di più sbagliato», ha ammonito precisando che almeno fino al 20 aprile bisognerà prestare la massima attenzione. E ha vietato le passeggiate genitore-figlio in prossimità di casa, su cui invece aveva dato il via libera il Viminale.
Nei giorni scorsi la carenza di reagenti ha causato difficoltà nel processare i tamponi. Stando ai numeri forniti oggi dalla Regione, questa situazione sembra migliorare alla luce dei 1.202 tamponi in più rispetto a ieri. Anche se, soprattutto a Catania, si continuano a registrare tempi lunghi per avere i risultati.
Tuttavia accanto all’insostituibile diagnosi con tampone se ne affianca anche una complementare attraverso lo screening ematico, possibile da oggi anche al Policlinico di Catania. «Lo screening ematico – spiega Nunzio Crimi, ordinario di Malattie dell’Apparato respiratorio – ci permette di ottenere una risposta in 15-20 minuti sulla presenza nel sangue degli anticorpi IgG e IgM rivolti al Covid-19. Questo dato non sostituisce, ma si integra con quello del tampone. È molto utile perché in tempi brevi possiamo effettuare una diagnosi da Covid-19, aumentando così la sensibilità diagnostica. L’utilità del dosaggio ci consente, inoltre, un migliore monitoraggio dei pazienti affetti da Covid e anche di individuare i soggetti asintomatici».
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