Coronavirus, cautela anche per gli avvocati Mascherine in carcere e limitazioni in tribunale

L’infezione da coronavirus tiene in apprensione anche i togati. Il presidente del Consiglio di Stato questa mattina aveva chiesto formalmente di adottare alcune misure di precauzione, richieste per gran parte recepite dal Tribunale di Palermo, che con una nota sottoscritta dai presidenti del tribunale stesso, della Corte d’appello, del tribunale di sorveglianza, dell’ordine degli avvocati, oltre che dal procuratore generale e dai referenti delle varie sezioni, ha chiesto a tutto il personale che frequenta i palazzi di giustizia di attenersi a una serie di regole ben precise.

Anzitutto coloro che «a qualsiasi titolo collaborano all’attività giurisdizionale», si legge, dagli avvocati ai magistrati passando per forze dell’ordine e personale amministrativo, sono tenuti a dare notizia qualora abbiano frequentato negli ultimi 15 giorni le aree individuate come focolai dell’infezione o abbiano avuto contatti con persone provenienti da quei luoghi. 

Le udienze civili saranno tenute in base a fasce orarie ben precise e sarà consentito l’accesso solo ai soggetti indicati nel codice di procedura civile. Per le udienze penali, invece, «è raccomandata vivamente la valutazione della trattazione a porte chiuse per ragioni di igiene». Agli avvocati viene chiesto di ridurre al necessario la frequentazione delle cancellerie in favore dell’utilizzo di sistemi telematici. 

Ma non solo, è richiesto anche di mantenere «per quanto possibile, una distanza di sicurezza di metri 1,50 e di osservare scrupolosamente le prescrizioni diramate dal ministero della Salute». Richiesto anche un intervento di pulizia straordinaria degli uffici. Saranno anche forniti in dotazione dei guanti al personale amministrativo che opera a contatto con il pubblico e saranno installati in punti strategici dei dispenser automatici con prodotti igienizzanti per le mani. Ridotto a un numero limitato di persone contemporaneamente l’accesso all’aula magna e alle aule più capienti dei vari plessi.

Ed è di questa mattina la decisione da parte delle amministrazioni delle case circondariali Pagliarelli e Ucciardone di chiedere agli avvocati di indossare delle mascherine protettive durante i colloqui con i rispettivi assistiti detenuti, anche al fine di evitare che il virus possa diffondersi nelle carceri.

Gabriele Ruggieri

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