Coppe europee, fuori i secondi

Continua il dominio spagnolo in Europa, tre squadre su 4 in finale, unico intruso il Benfica, che ha eliminato la Juventus. 

Lasciate perdere quello che dice uno come Conte, che crede che lo sport, il calcio, sia mordere e vincere. In finale nelle competizioni europee sono andate le squadre che lo hanno meritato di più e il sospetto è che siano anche le più forti. Se la prevalenza  spagnola rasenta ormai il vero e proprio dominio – come altrimenti chiamare la presenza di 3 squadre su 4? – l’intruso Benfica, che anche quest’anno proverà a sfatare la maledizione di Guttman, dovrebbe essere l’ospite povero.  Però basta uscire dai confini di una delle tante ridicole patrie, la nostra, per osservare come la squadra di Jorge Jesus non sta facendo miracoli ma gioca bene a pallone, ha 3-4 giocatori di grande livello (almeno Lima, Luisao, l’ottimo portiere Oblak, Markovic) sa perfettamente cosa vuole e – dopo aver vinto lo scudetto –  non è certo un caso che per il secondo anno di fila si giocherà la coppa Uefa nell’ultimo atto, beffardamente programmato proprio nello stadio in cui ieri ha dato una grandissima dimostrazione di solidità.

L’allenatore del Benifca, Jorge Jesus

Alla fine l’allenatore portoghese ha dato anche una grande dimostrazione di stile, riconoscendo che “la Juventus è una grande squadra e ha un grande allenatore” ma che ha orgogliosamente chiosato che “ha visto una partita diversa, oggi hanno incontrato una squadra altrettanto grande che ha meritato di andare in finale”.

Archiviata la coppa minore, per 20 giorni Madrid sarà ancora una volta, ma come non mai,  la capitale del calcio. Per la prima volta nella storia della Coppa dei Campioni, la finale sarà tra due squadre della stessa città che sono anche in testa alla classifica del campionato. E soprattutto hanno del tutto demolito le due avversarie che forse erano persino un pizzico favorite anche dopo le partite d’andata. Invece prima il Real ha passeggiato sul Guardiola che fu, e poi Simeone ha spiegato a Mourinho che non sempre ha davanti squadre disposte ad aprirsi per farsi colpire in contropiede. Insomma le due finali saranno forse poco affascinanti dal punto di vista dell’immaginario del tifoso medio ma saranno due grandi partite. Cosa chiedere di più?

 

 

Roberto Salerno

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