C’è anche un siciliano tra i due indagati dalla procura di Bari, con l’accusa di essere i gestori dei canali Telegram che divulgano le copie digitali di quotidiani e riviste. Gli inquirenti hanno disposto perquisizioni domiciliari nell’isola e nel Veneto. L’accusa è di violazione del diritto d’autore e ricettazione.
«L’attività condotta è volta allo smantellamento di una delle principali modalità di distribuzione illecita dei contenuti sulle reti telematiche e, in particolare, sulla piattaforma di messaggistica istantanea Telegram, ultima frontiera della pirateria multimediale», commentano gli inquirenti.
«La legge sul diritto d’autore prevede la confisca degli strumenti utilizzati per l’illecita diffusione e per la fruizione di tale servizio. Di conseguenza – proseguono – ai due responsabili identificati e a tutti coloro che saranno individuati nel corso delle indagini, oltre all’immediato eventuale sequestro, in caso di condanna saranno confiscati il proprio computer, smartphone, tablet impiegati per perpetrare l’illecita condotta».
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