SULLA VICENDA E’ ADDIRITTURA INTERVENUTO IL PRESIDENTE DELL’ARS. PROVIAMO A CAPIRE CHE COSA C’E’ SOTTO…
Che ci volete fare: sono le leggi dell’informazione. Invece di occuparci dei soldi che mancano, di Roma che sta scippando un miliardo di euro dal nostro Bilancio, del Governo di Rosario Crocetta che nasconde un ‘buco’ di 500 milioni di euro, di una manovra economica e finanziaria che verrà impugnata per mancata copertura finanziaria, ci occupiamo dei deputati regionali che assumono personale con contratti per colf. Sarà vero?
Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha preso la cosa sul serio: “Escludo – dice – che si possano stipulare contratti per colf all’Ars. Anche perché, oltre che eccessivo, sarebbe ridicolo. Ho chiesto spiegazioni all’onorevole Alice Anselmo. Mi ha assicurato che si tratta di contratti per assistente personale amministrativo e addetto di segreteria. Pertanto, l’ho invitata a dare, immediatamente, pubblica contezza dei contratti, evitando sterili e inutili polemiche su argomenti inesistenti”.
Per fortuna che la bella onorevole Alice Alselmo, che nella vita dovrebbe essere giurista, non manca di ironia: “Nellattesa che tutti smaltiscano gli effetti dei festeggiamenti per il nuovo anno, chiarirò – nel caso in cui ce ne fosse bisogno – quali sono state le mie scelte in materia dei cosiddetti portaborse”, annuncia la parlamentare regionale dellUdc.
“La legge recentemente approvata dallArs – scrive Alice Anselmo – prevede che il personale di segreteria di un deputato possa essere retribuito a fronte di un regolare contratto. Nessuno di noi, singoli parlamentari, può procedere ad alcuna assunzione, se non nei termini di legge che sono, appunto, quelli che in queste ore qualcuno si diverte a fare apparire anomali: un contratto di servizi alla persona, che comprende varie categorie e varie mansioni. Si tratta di un contratto che, tra contributi e tfr, garantisce il lavoratore sotto ogni punto di vista, rispettando i contratti collettivi nazionali di lavoro”.
“Ecco dunque svelato larcano – aggiunge la parlamentare -: le due persone che ho posto sotto contratto hanno qualifica rispettivamente di addetto alla segreteria e di assistente personale amministrativo, come risulta evidente dalle copie dei contratti allegati. Mi permetto di consigliare quindi di rinviare il via alla prima caccia alle streghe del 2014”.
Nota a margine
A questo punto, per farla completa, vorremmo aggiungere qualcosa noi. La vogliamo dire o no la verità? E la verità è che, chi arriva a Palazzo Reale – ci riferiamo ai nuovi parlamentari di Sala d’Ercole – trova la ‘minestra impiattata’. Nel senso che viene guardato a vista quel deputato che non utilizza il personale utilizzato dai sui predecessori.
La possiamo dire una cosa senza che nessuno si offenda? Noi riteniamo che un parlamentare – anche per la delicata attività che va a svolgere – deve avere il diritto di scegliersi il personale che ritiene più opportuno. All’interno, ma anche all’esterno dell’Ars.
Dove sta scritto che un parlamentare è obbligato ad utilizzare il personale dei suoi predecessori? Certe forme di rigidità non ci convincono.
Diverso il caso del personale che è in Assemblea regionale da dieci, quindici o vent’anni: in questo caso ci sono diritti acquisiti. Ma sempre non limitando le scelte dei parlamentari.
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