«Abbiamo trovato l’accordo col governo nazionale: i 70 milioni li avremo e presto». Ad annunciarlo all’Assemblea straordinaria dei sindaci siciliani convocata dall’Anci questa mattina a Palermo, è stato il governatore Nello Musumeci. Non si conoscono ancora i tempi, ma da quanto dichiarato dal primo inquilino di palazzo d’Orleans pare a stretto giro di boa, i Comuni potranno contare su quanto pattuito con la Regione, scongiurando il rischio di dissesto per i 200 Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti che, in assenza dei fondi per investimenti, non avrebbero potuto chiudere i bilanci.
I sindaci, dal canto loro, come anticipato questa mattina da Meridionews, chiedevano il mantenimento delle risorse stanziate per il triennio 2020-2022, pari a 340 milioni per la spesa corrente e 115 milioni per investimenti, ma anche certezze sul trasporto pubblico locale, sui servizi ai disabili, sul bonus per i Comuni virtuosi che hanno raggiunto la soglia minima del 65 per cento di raccolta differenziata.
Presenti all’assemblea straordinaria anche le organizzazioni sindacali, padre Antonio Garau in rappresentanza della diocesi e del movimento Valigie di cartone, ma anche una rappresentanza parlamentare e una folta delegazione del governo regionale. Al fianco di Musumeci, infatti, ad ascoltare il grido dei sindaci sono presenti anche l’assessore agli Enti locali Bernadette Grasso, all’Economia, Gaetano Armao e alla Salute, Ruggero Razza.
«La presenza del governo – ha detto Musumeci – è un atto dovuto, non un fatto formale. Però per qualunque analisi dobbiamo partire da un dato: la crisi è strutturale e quindi cancelliamo ogni ipotesi di demagogia. Se la crisi fosse congiunturale, potremo pensare di risolverla in qualche mese. Ma è strutturale e non c’è stagione che tenga. Se questo è il dato di partenza – ha aggiunto – dobbiamo metterci in testa che per allineare la condizione degli enti locali siciliani a quella dei Comuni nel resto del Paese, che pure non stanno bene, ci vorranno anni. Io sono abituato a parlare con franchezza: il popolo siciliano è stato drogato di promesse. Adesso è finito il tempo delle illusioni».
Una stilettata, il governatore la lancia anche all’associazioni dei Comuni, riconoscendole il ruolo di pungolo dell’istituzione regionale: «Mi dispiace – ha ammesso – che questi incontri non si siano tenuti 15 anni fa. Sono convinto che sia mancata la pressione in una Regione in cui per decenni abbiamo creato occupazione senza lavoro. Col denaro pubblico».
Gli applausi dalla platea vengono interrotti proprio dal relatore, che ringrazia ma non vuole perdere il filo del discorso. Poi la proposta: «I Comuni hanno un problema di pratiche inevase. Perché non facciamo un patto con l’Anci, attraverso un accordo con l’ordine dei geometri, per evadere almeno il 50 per cento delle pratiche? Che farebbero fare cassa agli enti locali e farebbero ripartire l’economia dell’indotto?». Il tavolo interistituzionale chiesto dall’Anci? «Sediamoci prima noi attorno a un tavolo – conclude Musumeci – la Sala Alessi di Palazzo d’Orleans è a vostra disposizione. Stabiliamo insieme cosa vogliamo chiedere a Roma. Soltanto a quel punto coinvolgiamo Roma».
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