I carabinieri della stazione di Contessa Entellina e di Campofiorito hanno arrestato due cinquantenni di Corleone, con l’accusa di possesso illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. I due uomini sono stati sorpresi mentre, con l’aiuto di metal detector, effettuavano scavi nella zona archeologica Rocca di Entella. Secondo quanto riferito dai militari, i due avevano già trafugato venti monete, di cui diciannove di epoca romana e una di epoca punica, messe al sicuro nei loro zaini, e rinvenute dai militari, insieme a pale e picconi.
Giudicati con rito direttissimo sono stati condannati a tre mesi di reclusione con pena sospesa ed al pagamento della somma di 300 euro. Il motivo di questo ritrovamento va ricercato nelle origini di Entella, i cui resti si trovano sulla sommità del promontorio Rocca di Entella. Antica città della Sicilia, per la sua posizione strategica, adiacente il corso del Belice, ha assunto nei secoli un ruolo di fortezza che le ha permesso di resistere alle disastrose guerre puniche, di cui la prima combattuta al fianco dei Romani, cadendo solo per mano di Federico II nel 1246. Oggi la Rocca di Entella, è definita Sito di importanza comunitaria e Zona a protezione speciale: al suo interno sorge la Riserva Naturale Grotta di Entella gestita dal Club Alpino Italiano-Sicilia, impegnato nella sua tutela in collaborazione con i carabinieri. Sale a quattordici il numero dei tombaroli arrestati negli ultimi cinque anni nel sito archeologico.
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