«Mi dicono che domattina dovrei salire al Quirinale. C’è il giuramento e non so cosa mettermi». È stata una giornata densa di emozioni quella di Peppe Provenzano, giovane economista, esperto di Mezzogiorno e dal 2016 vice direttore dello Svimez, l’Associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno. È lui, il nuovo (e siciliano) ministro per il Sud del governo Conte bis.
Allo sviluppo del Meridione ha dedicato articoli (ha collaborato con diversi giornali e riviste) e saggi. Tra gli altri il libro Ma il cielo è sempre più su? dedicato all’emigrazione meridionale ai tempi di Termini Imerese con dentro proposte «per il riscatto di una generazione sotto sequestro». Le politiche di coesione sociali nazionali ed europee. Sono un altro pallino di Provenzano, che dopo la laurea ha conseguito il dottorato alla Scuola superiore sant’Anna di Pisa, Un interesse che presto si è intrecciato all’attività politica. I primi passi Giuseppe Provenzano, detto Peppe, li ha mossi nella sua regione. L’esordio con la giunta siciliana guidata da Rosario Crocetta: dal 2012 al 2014 è stato capo della segreteria dell’Assessore per l’Economia Luca Bianchi. Un impegno a cui ha affiancato tra il 2013 e il 2014 l’incarico di consulente dell’allora ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, alla cui area fa ancora riferimento.
Da quest’anno è membro della Direzione nazionale del partito democratico e dal giugno scorso fa parte anche della segreteria, con l’incarico di responsabile delle politiche del lavoro. Solo un anno fa era stato protagonista di una polemica con i vertici del partito. Alle politiche del 2018 rifiutò la candidatura nelle liste del Pd per protestare contro il metodo scelto e perché collocato in lista dopo Daniela Cardinale, figlia dell’ex ministro e deputato Salvatore Cardinale.
Oggi la nomina a capo del dicastero con delega alle politiche per il Sud. E lui ringrazia con un breve post in cui ammette di non sapere ancora cosa indossare in vista del giuramento di domani. «Il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti – scrive su Facebook – con cui ho attraversato questo agosto travagliato, mi ha chiesto di far parte della squadra di un governo che dev’essere di svolta. Lo ringrazio per questo, ma non solo. Ho sentito in queste ore tutto il peso dei dubbi e delle responsabilità. Tornerò più avanti sulle ragioni politiche della scelta del Pd. Il pensiero va a molte persone, in questo momento. Non posso citarle tutte, ma una sì: Andrea Orlando, compagno e punto di riferimento in questi anni di battaglie, che ieri ci ha regalato una grande lezione umana e politica. Ho accettato la proposta del Presidente Giuseppe Conte perché il Sud è il cuore della questione italiana ed europea, ma può essere anche la soluzione. Il Mezzogiorno è stata la mia professione, sarà per sempre la mia vocazione. L’impegno è ora di svolgere questa alta funzione con disciplina e onore».
Provenzano non è l’unico siciliano nella squadra di governo. Con lui, oltre al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, anche la catanese Nunzia Catalfo a cui è stata assegnata la delega alle Lavoro e delle Politiche sociali. Prende il posto, raccogliendone il testimone, finora assegnato al capo politico del Movimento, Luigi Di Maio.
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