Una piccola luce in fondo al tunnel dei disagi che stanno subendo i consorzi di bonifica siciliani è arrivata nel pomeriggio di oggi. I componenti della commissione regionale al Bilancio hanno approvato infatti alcuni emendamenti al disegno di legge sulle «variazioni di bilancio bis» che prevedono lo stanziamento di 3,7 milioni di euro per l’irrigazione dei campi. Il testo, dopo l’ok della commissione, dovrà adesso essere esaminato dall’aula.
La cifra, nello specifico, servirà a contenere gli aumenti delle tariffe dei canoni e per consentire la prosecuzione delle operazioni di innaffiamento nei consorzi di bonifica. Uno spiraglio che si apre anche per il consorzio di bonifica 9 di Catania, dove le criticità sembrerebbero più marcate rispetto alle altre realtà. Eppure l’audizione in commissione di ieri a Palermo non faceva trasparire nulla di positivo. La riunione è stata presieduta dal deputato Vincenzo Vinciullo, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni di categoria Cia, Confagricoltura, Coldiretti di Catania, dei sindacati di categoria della Cgil, Cisl e Uil, del direttore del Consorzio di Catania Giuseppe Barbagallo, del sindaco di Paternò Mauro Mangano e dell’assessore Agostino Borzì.
L’incontro è servito a capire quali fondi indirizzare al consorzio per i lavori di manutenzione e per pagare le altre giornate lavorative ai lavoratori stagionali. Un passaggio definito «infruttuoso» dal primo cittadino Mauro Mangano che ha spiegato: «Insieme all’assessore Borzì abbiamo esposto le difficoltà dei nostri agricoltori che oggi lottano per avere un approvvigionamento idrico sufficiente. C’è il rischio di una progressiva desertificazione delle nostre campagne». «Il presidente della commissione invece – spiega Mangano a MeridioNews – ha sottolineato più volte che i problemi dei consorzi sono il frutto di mancate programmazioni che non dipendono dalla Regione. A noi però non interessa capire chi è responsabile, vogliamo soluzioni».
Duro anche il commento di Ernesto Abate, Rsa della Cisl che afferma: «Il presidente Vinciullo ha dichiarato che bastano e avanzano gli 88 operai 151sti (assunti per 151 giorni lavorativi) per sopperire al fabbisogno territoriale. Queste affermazioni ci lasciano perplessi – continua il sindacalista -. Forse il presidente non è a conoscenza del fatto che la Piana di Catania si estende su 365 mila ettari di terreno; in un territorio così vasto l’attuale numero rappresenta un ago in un pagliaio».
«In realtà nella pianta organica sono previsti 150 operai, tra personale a tempo indeterminato e stagionali. Ci si augura dunque che i 178 mila euro di residui attivi del consorzio, trovando la giusta soluzione, possano essere utilizzati per pagare le giornate alle altre 33 unità».
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