Distrazione di finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche al Consorzio autostrade siciliane. È scattata stamattina l’operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Messina, insieme al Centro Operativo di Catania, che ha portato al provvedimento di applicazione di misure cautelari nei confronti di dodici soggetti tra dirigenti e dipendenti dell’ente che gestisce alcune autostrade dell’Isola.
L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Messina Sebastiano Ardita, è durata due anni. «Un lavoro complesso sull’amministrazione interna del Consorzio per le autostrade siciliane – commenta il capo centro della Direzione investigativa antimafia di Catania, Renato Panvino -. L’operazione è scattata in diverse città siciliane dove sono presenti investigatori Dia impegnati nella notifica dei provvedimenti ai dipendenti del Cas, con perquisizioni domiciliari e negli uffici. È la prosecuzione dell’operazione già condotta sempre dalla Dia nel 2015 nei confronti di imprenditori e funzionari del Consorzio per le autostrade siciliane che ha fatto luce sull’affidamento degli appalti a ditte compiacenti con modalità di corruzione».
Maggiori dettagli verranno illustrati nel corso della conferenza stampa che si terrà alle 10.30 nella sezione operativa D.I.A. di Messina, in via Monsignor D’Arrigo n. 5, alla presenza del Procuratore della Repubblica Vincenzo Barbaro, del procuratore aggiunto Ardita e della sostituta procuratrice Stefania La Rosa.
Dodici tra dirigenti e dipendenti del Cas, il Consorzio per le Autostrade Siciliane sono state raggiunte da un provvedimento di misura cautelare e reale firmato dal gip del tribunale di Messina ed eseguito dagli uomini della Dia di Catania e Messina guidati da Renato Panvino. L’indagine e’ stata coordinata del procuratore della Repubblica facente funzioni Vincenzo Barbaro, dall’aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Stefania La Rosa.
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