Nel segno del richiamo alla responsabilità, la giunta del sindaco Salvo Pogliese ottiene l’approvazione del bilancio consuntivo 2017 del Comune di Catania. Il centrodestra si fa carico, di fatto, di numeri consolidatisi durante l’era di Enzo Bianco, motivo per cui – pur fra mille sfumature – viene fuori un ok bipartisan che comunque non sa di pacificazione. C’è, anzi, lo sguardo attento di decine di dipendenti comunali in aula, gli stessi che sperano di prendere lo stipendio prima di Natale, a pressare più di tutti sulle tentazioni a buttarla in caciara, sulla scia di quanto avvenuto finora con le accuse destra-sinistra sul dissesto del Comune.
Il voto sblocca un contributo statale da circa 29 milioni che servirà all’ente per prendere aria. Prosaicamente, sono appunto le stringenti esigenze finanziarie a spingere le forze politiche a non farla tanto lunga. «Non commentiamo scelte che fanno riferimento a passate amministrazioni», annota il vicesindaco e assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi presentando un conto che, considerate anche le misure correttive richieste dalla Corte dei conti, «indica un valore negativo di 641,923 milioni di euro». Basterebbe solo il calcolo per aprire il dibattito, ma lo stesso assessore chiude la questione con una stoccata che l’aula sembra non aver voglia di cogliere: «Tale situazione poteva essere evitata se il Rendiconto fosse stato approvato entro il 30 aprile 2018». Tradotto: se l’amministrazione Bianco avesse rispettato i termini di legge per approvare il consuntivo.
Assente l’ex sindaco oggi consigliere d’opposizione – Facebook rende noti gli impegni di Bianco a Pescara, per la convention dei Liberal Pd – tocca ai sammartiniani di Catania 2.0 (parla Peppe Gelsomino) e ai consiglieri Daniele Bottino e Lanfranco Zappalà tenere alta la bandiera del centrosinistra. L’ex Megafono se la prende con i governi Conte e Musumeci: «Non hanno dato un soldo per la città di Catania in dissesto, eppure esponenti politici hanno fatto passerella». Riferimento non troppo velato alle promesse della Lega, prima mostratasi disponibile per bocca del leader Matteo Salvini e invece, da ultimo, del tutto smarcatasi con le parole del sottosegretario Stefano Candiani: «La collettività non può essere responsabile degli sperperi del Comune di Catania», ha detto il colonnello salviniano durante l’ultima visita etnea. «E neppure dal presidente Musumeci – ha aggiunto Bottino – abbiamo ancora visto nulla atti concreti».
Mentre il centrodestra inghiotte l’amaro boccone dell’ok al bilancio varato da Enzo Bianco, sono i consiglieri del Movimento 5 stelle a tirarsi platealmente fuori dall’impiccio. I grillini escono dall’aula poco prima del voto. Prima era stata l’ex candidata sindaca Lidia Adorno ad alzare la tensione: «L’unico partito che non c’entra con il dissesto siamo noi, la destra butti giù la maschera». Da una parte – è la visione pentastellata – c’è la sinistra che non può dare lezioni perché ha fatto i debiti che oggi si pagano con il dissesto. Dall’altra la maggioranza di Pogliese che avrebbe prima di tutto pensato a dividersi gli incarichi: «Avevano detto che avrebbero trovato i soldi e invece non ha niente – attacca Adorno – nel frattempo hanno dato le poltrone perfino a chi era in prima linea con Enzo Bianco come l’assessore Alessandro Porto». L’ex Mpa, oggi Udc, se la ride mentre Lidia Adorno lo punta e colpisce ancora: «La destra butti la maschera, vi portate dietro il carrozzone di Bianco».
Il M5s, poco dopo, annuncia di non voler partecipare il voto. Il consuntivo 2017, come detto, lo votano destra e sinistra all’unanimità. Assenti, sul fronte Pogliese, Alessandro Messina (Diventerà bellissima). Salvo Peci (misto) e Bartolomeo Curia (lista Pogliese sindaco). In totale sono ventisei i voti favorevoli. Adesso testa agli stipendi da pagare e al dissesto da contenere.
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