La votazione della delibera sul nuovo contratto di servizio dell’azienda Sostare, la ditta che gestisce la sosta a pagamento nella città di Catania, salta ancora una volta. Poco prima della mezzanotte di ieri la seduta del consiglio comunale si chiude con l’assenza di tutti i componenti del senato cittadino, dopo un’ora di sospensione decretata dalla presidente Francesca Raciti per mancanza del numero minimo dei consiglieri. In un totale di sei ore di lavori l’aula decisionale di Palazzo degli elefanti approva due ordini del giorno – uno a firma di Francesco Petrina e un altro vergato da Giuseppe Castiglione -, e due emendamenti presentati dall’opposizione. La decisione sull’atto è quindi rinviata a questo pomeriggio. Il rallentamento impresso dai consiglieri si spiegherebbe con la volontà, da parte dell’aula, di studiare meglio il nuovo contratto dell’azienda partecipata comunale. Anche se a pesare principalmente sulla loro decisione è l’aumento della tariffazione di sosta proposto dall’ente, un punto di cui l’aula non vorrebbe rendersi complice, a fronte dei numerosi no registrati dalla città.
«Onestamente non capisco perché si ritardi a votare. L’atto ha avuto un percorso ordinario, lento e adatto alle valutazioni di tutti gli organi competenti, a partire delle commissioni consiliari. In questo caso non si può accusare l’amministrazione di avere voluto accelerare senza tenere conto dei vari pareri», interviene l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando. Sulla delibera in questione, la giunta guidata da Enzo Bianco ha incassato pareri favorevoli dagli uffici tecnici, da quelli contabili, dal collegio dei revisori dei conti e dall’avvocatura comunale. Mentre hanno rinviato la propria valutazione direttamente al Consiglio le commissioni permanenti. Nonostante gli oltre 365 giorni di lavori sul contratto di Sostare, la delibera arriva in aula corredata da due emendamenti dell’amministrazione comunale, 78 di vari consiglieri, sette sub-emendamenti e tre ordini del giorno. Due di questi ultimi già approvati ieri sera. Tra i quali spicca quello a firma del capogruppo di Grande Catania, Castiglione che considera «l‘inopportunità di accorpare Sostare a qualunque altra partecipata dell’ente».
Un argomento che riporta in auge la voce secondo cui Sostare sarebbe destinata a fondersi con l’Azienda metropolitana trasporti cittadina. Un’azione sulla quale il Municipio non si è ancora pronunciato ma che rinvigorirebbe il dibattito sulla mobilità catanese. Tema caro al consigliere di Catania futura, Agatino Lanzafame che, durante i lavori, incalza l’assessore Girlando con diverse interrogazioni sul tema. «Il contratto che dobbiamo votare tiene conto delle future linee della metropolitana? Qual è la strategia complessiva sulla mobilità catanese?», domanda Lanzafame. La replica dell’assessore Girlando è vacua e si concentra a convincere l’aula sull’opportunità di un voto favorevole. Un intervento quasi disperato, fotocopia di diverse sue relazioni passate, che non incide sull’approvazione della delibera sulla quale si registra, ancora una volta, lo scollamento della maggioranza.
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