Francesca Raciti, presidente dell’assemblea cittadina di Catania, ha annullato la seduta del Consiglio comunale nella quale oggi pomeriggio si doveva discutere e approvare il bilancio armonizzato di previsione per l’esercizio 2016-2018. Manca infatti un «apposito emendamento tecnico», richiesto dai revisori contabili. Il collegio lo scorso 7 dicembre ha espresso parere favorevole alla bozza prodotta dall’amministrazione, ma subordinandolo a una serie di correttivi da inserire nel documento da inviare al voto in consiglio.
«Premesso – si legge nell’avviso inviato ieri – che con nota del 7 dicembre è stato convocato il Consiglio per giorno 12 e 13 dicembre, la presidente dispone la revoca della convocazione del 12 dicembre». La notizia è giunta ai consiglieri comunali solo alle 13 di domenica 11 dicembre e i gruppi consiliari hanno subito fissato un’assemblea dei capi gruppo per oggi, sempre alle 13. Il maxi-emendamento che dovrà dare «tempestiva esecuzione alle numerose riserve e rilievi sollevati» dai revisori non è ancora stato elaborato: per rispondere alle esigenze dei revisori si dovrà forse anche modificare il Dup, il documento di programmazione unica approvato dall’Aula lo scorso 30 novembre. I componenti dell’assemblea cittadina pare non siano disposti ad andare al voto senza aver prima avuto le necessarie garanzie, come già accaduto per il bilancio di previsione 2015 approvato solo il 30 dicembre dello scorso anno.
E anche nel 2016 l’atto di programmazione economica arriva a quasi otto mesi dal termine – già a sua volta prorogato di 30 giorni – del 30 aprile, trasformando il bilancio preventivo di dicembre in un «pre-consutivo 2016», come lo definiscono gli stessi componenti del collegio dei revisori. Il ritardo ha reso impossibile la redazione del peg (piano esecutivo di gestione) da parte dell’amministrazione guidata da Enzo Bianco, e la gestione delle spese è stata effettuata dividendo in dodicesimi la spesa mensile possibile sulla base di quanto fatto nell’anno 2015. Con le spese bloccate, l’equilibrio di bilancio dipenderà quindi da quanti soldi entreranno nelle casse comunali a partire dal 16 dicembre, giorno di scadenza dei saldi delle imposte comunali da parte dei cittadini.
Nella bozza di bilancio preventivo gli introiti previsti per l’Imu sono aumentate da 58 a 66 milioni rispetto al consuntivo 2015, approvato ad agosto 2016. La voce altri tributi – non specificati – aumenta di ben 19 milioni passando da 15 a 34 milioni di euro. Gli introiti derivanti dal pagamento delle contravvenzioni stradali dovrebbero invece aumentare da 13 a 25 milioni di euro. Sulle entrate i revisori chiedono di «monitorare mensilmente/trimestralmente quelle che mancano del requisito della certezza». Ma il grosso del bilancio si regge sul piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, approvato però dal Consiglio comunale solo lo scorso 6 dicembre. Il Comune quindi prevede di incassare ben 27 milioni di euro dalla vendita di immobili nel 2016. Cifra che salirà a 39 milioni nel 2017 e a 49 milioni nel 2018. Secondo i revisori però è impossibile fare una stima perché i beni non sono stati nemmeno correttamente inventariati. Così come manca un elenco dei locali appartenenti al Comune, con i relativi canoni.
Il collegio presieduto da Fabio Sciuto fa notare, a pagina 5 del documento, come «la mancata acquisizione da parte dell’organo di revisione dell’aggiornamento dell’inventario dei beni mobili e immobili ha inficiato la possibilità di accertare compiutamente la congruità e la coerenza delle poste del bilancio di previsione ad essi direttamente riferibili». E come spiegato a pagina 47 della relazione dei revisori, i ricavi delle alienazioni andranno a coprire debiti fuori bilancio da 27 milioni nel 2016, mentre per il 2017 e 2018 i proventi della vendita di immobili saranno destinati in buona parte anche al finanziamento del disavanzo. A venti giorni dalla fine dell’anno il solo immobile comunale ceduto, per circa due milioni di euro, è però il grande edificio di via Bernini.
Altro punto sul quale i revisori chiedono particolare attenzione è quello relativo alle società partecipate per le quali il Comune deve «implementare il sistema di controllo interno», come già fatto in occasione del rendiconto 2015. Soprattutto il Comune dovrà «predisporre un idoneo emendamento tecnico che possa consentire il collocamento di maggiori economie derivanti da attività debitorie/creditorie delle partecipate, dalle quali emergono situazioni debitorie per l’ente stesso». Se nei commenti finali del documento dei revisori si legge che «l’organo di revisione esprime parere contabile favorevole» alla proposta di bilancio di previsione 2016, appare evidente che l’amministrazione guidata da Bianco dovrà lavorare duramente in queste 24 ore per arrivare in Consiglio con un documento che soddisfi le richieste tecniche.
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