Consiglieri comunali e provinciali, lo scandalo dei rimborsi alle aziende che li ‘assumono’

La storia è nota ed è stata più volte denunciata sui giornali. Sono i consiglieri comunali e provinciali che vengono assunti subito dopo essere stati eletti. Un meccanismo che consente alle aziende che li hanno assunti di ‘beccarsi’ i rimorsi dai Comuni e dalla stesse Province.

Questa volta a denunciare il sistema sono i griillini. La “puzza di marcio” è arrivata forte agli attivisti del Movimento Cinque Stelle di Siracusa, che hanno segnalato il caso sul loro sito. “Cosa, questa – si legge in un comunicato diffuso dal Movimento di Beppe Grillo – che in questi giorni, con tutta probabilità, ha portato all’emissione di sei avvisi di garanzia per altrettanti inquilini di Palazzo Vermexio”.

“E’ quantomeno strano – commenta il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Stefano Zito (nella foto a sinistra, tratta da bazardellevante.it) – che un’azienda in cerca di forze lavoro punti su persone che presumibilmente potrà utilizzare in rare occasioni, perché fagocitate dagli impegni istituzionali. Ancor più strano, come avvenuto in tantissime occasioni a Siracusa, è che i freschi consiglieri comunali assunti dalle aziende siano spesso inquadrati con livelli molto alti e con conseguenti rimborsi spettanti veramente cospicui”.

A Siracusa il meccanismo dei rimborsi alleggerisce le “casse” del Comune di circa 650 mila euro l’anno. A cui vanno aggiunti circa 800 mila euro per i gettoni di presenza. Cifre che potrebbero gonfiarsi a dismisura se raccolte in tutte le amministrazioni comunali e provinciali della Sicilia.

E’ per questo che Zito e i consiglieri regionali stellati appena arrivati a Palazzo dei Normanni hanno chiesto l’accesso agli atti dei Comuni e delle Province regionali.

“Per il momento – dice Zito – abbiamo cominciato a chiedere la documentazione nei nove capoluoghi di provincia, ma presto l’operazione verrà estesa a tappeto alle amministrazioni di tutta l’isola”.

Parallelamente alla raccolta dei documenti i deputati regionali del Movimento si stanno adoperano per disinnescare possibili truffe in futuro. “Abbiamo appena presentato – dice Zito – un disegno di legge che modifica sostanzialmente le prescrizioni della attuale normativa sui rimborsi”

Le principali modifiche apportate alla legge regionale 30 del 2000 prevedono l’abbattimento della somma rimborsabile, che passerebbe dagli attuali due terzi della retribuzione del sindaco a un quarto. L’istituzione di controlli costanti, l’elargizione del rimborsi solo alle ditte in regola con il Durc (il Documento ufficiale di regolarità contributiva) ed iscritte ala Camera di commercio. Ed ancora, l’erogazione dei rimborsi solo a consiglieri che non abbiano ricoperto il ruolo di titolare o amministratore unico nell’azienda da cui sono stati presi in carico nei cinque anni precedenti all’assunzione o a coloro che non abbiano fatto improvvise ed immotivate progressioni in carriera.

Redazione

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