Consigli e giunte comunali, domani dibattito Ars Fi: «Rimborsi solo a chi è assunto dopo elezione»

Riprenderà domani a palazzo dei Normanni, con uno snodo legislativo chiave, l’attività del parlamento regionale. Al centro della discussione ci saranno le norme che riguardano la composizione dei consigli comunali e degli status degli amministratori locali. Un disegno di legge stralcio fuoriuscito dall’ultima legge finanziaria, dopo l’analisi che era stata fatta dalla commissione bilancio. Il tentativo sarà equiparare la normativa regionale a quella nazionale, in modo particolare per quanto riguarda il numero dei consiglieri comunali, che dovranno essere rivisti in base alla popolazione. A cambiare potrebbe essere anche il numero degli assessori in giunta oltre ad indennità, permessi e costi. Tassello quest’ultimo diventato particolarmente delicato dove i diversi scandali gettonopoli in giro per i Comuni isolani che hanno finito per mettere sotto accusa gettoni di presenza e commissioni.

L’allineamento alla normativa nazionale potrebbe portare delle modifiche sui tempi d’assenza dei consiglieri comunali dai luoghi di lavoro. Dall’attuale intera giornata, quando c’è la convocazione di consigli o commissioni, si passerebbe «al tempo necessario al raggiungimento del luogo dove si svolgono». Cambi anche in tema di indennità e gettoni di presenza: l’ammontare mensile attualmente non può superare l’importo del 30 per cento dell’indennità massima prevista per il sindaco di riferimento. La normativa nazionale prevede invece di abbassare la soglia a un quarto dell’indennità dei primi cittadini, cioè il 25 per cento. 

Disegno di legge contro cui si schiera l’opposizione di centrodestra che oggi ha tenuto una conferenza stampa a Catania sul tema. «Riteniamo – spiega Marco Falcone, capogruppo all’Ars di Forza Italia – che per la partecipazione alle sedute del consiglio comunale si debba continuare a godere di un’intera giornata di permesso, mentre per le commissioni proponiamo un tetto di sei ore». 

I rimborsi rappresentano la voce che maggiormente fa lievitare le spese per la pubblica amministrazione in merito ai costi dei consigli comunali. «Proponiamo di limitarlo a coloro che sono stati assunti precedentemente all’elezione, anche se potrebbero esserci limitazioni per la disparità di trattamento. Stiamo comunque studiando questo passaggio perché bisogna evitare false assunzioni che portano a rimborsi non dovuti». 

I cambiamenti, come detto, potrebbero portare a delle modifiche anche per quanto riguarda il numero dei componenti delle assemblee. La manovra sui Comuni isolani, con il disegno di legge 980, ridurrebbe ad esempio i consiglieri a Catania dagli attuali 45 a 36, mentre per quelli fino a 10mila abitanti si passerebbe da 15 a dodici. «Pensiamo – prosegue Falcone, commentando uno degli emendamenti che verrà presentato – che si possa affermare un principio di equa rappresentanza riducendo in maniera leggermente minore, ma lo stesso non può essere fatto per le giunte. Inoltre, in molti Comuni ci sono gruppi misti con un solo consigliere comunale che gode di diritti che sono pensati per gruppi con diversi componenti, ecco perché riteniamo che ci debbano essere almeno tre componenti minimi per poter godere dei benefici che appartengono ai presidenti». 

Presenti durante la conferenza stampa anche l’altro deputato regionale Alfio Papale e l’eurodeputato Salvo Pogliese. «Bisogna equilibrare la rappresentanza politica, ma non come si vuole fare tagliando tutto. Si sta delegando tutto ai funzionari. Vorrei discutere la possibilità di scegliere gli assessori nel personale esterno e non tra i consiglieri evitando che ci sia una doppia veste di controllati e controllori». A fare rima con le sue parole è proprio Pogliese: «Stiamo assistendo a una eccessiva riduzione degli spazi della democrazia rappresentativa e penso alla provincia dove ci sono funzionari competenti che non ricevono input politici. Crocetta si è intestata una battaglia in diretta Rai che ha azzerato tutto. Non è annullando integralmente che si crea beneficio per la cittadinanza». 

Dario De Luca

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