Concorsi per dirigenti al ‘Civico’ di Palermo, in anteprima i nomi dei ‘fortunati’ vincitori

Si possono bandire concorsi pubblici conoscendo in anteprima i nomi dei vincitori? No. Ma linksicilia, dopo avere consultato i bookmakers, ha scommesso sui nomi di coloro i quali verranno ‘promossi sul campo’, pardon!, cioè sui futuri vincitori per quattro posti di dirigente amministrativo presso l’Azienda ospedaliera ‘Civico’ di Palermo. Uno di questi concorsi è stato celebrato ieri: così è possibile, magari, verificare subito se le nostre previsioni sono vere, visto che il nome del ‘meritevole’ dovrebbe essere reso noto oggi. Per gli altri bisognerà aspettare ancora un po’. ma noi proviamo lo stesso a darvi i nomi.
Con calma, però, non prima di aver descritto, per sommi capi, di che tipo di concorsi si tratta. Cominciamo col dire che al ‘Civico’ di Palermo la ‘ricetta’ non è quella di potenziare l’area medica, ma quella di assumere sembra 10-12 nuovi dirigenti tecnici e amministrativi. Come procedere? Si punta ad attribuire l’incarico con contratto a tempo determinato, secondo quanto previsto da una legge nazionale. Tale via può essere percorsa se l’amministrazione in questione risulti sprovvista in pianta organica di tali figure.
I nuovi dirigenti vanno presi dall’interno o dall’esterno dello stesso ‘Civico’? Si cerca la risposta tra leggi e circolari regionali. Risultato: vanno presi con un concorso pubblico, aperto dunque anche agli esterni. Su proposta del direttore dell’Area ‘Risorse umane’ del ‘Civico’, Maria Luisa Curti, con il parere favorevole del direttore sanitario della stessa struttura, Renato Li Donni e, naturalmente, con il ‘sì’ del commissario straordinario del ‘Civico’, Carmelo Pullara, ex direttore amministrativo della stessa Azienda ospedaliera, viene emanato un bando “per titoli e colloquio”. Obiettivo: il conferimento di 3 “incarichi dirigenziali a tempo determinato del ruolo professionale”. Il concorso riguarda ingegneri, architetti e avvocati, figure “indispensabili”, a quanto pare, per curare i malati dell’ospedale ‘Civico’… In attesa di un analogo bando per dirigenti amministrativi che si materializzerà di lì a poco.
Formalmente, l’evidenza pubblica sembra rispettata. Anche se non mancano perplessità. A cominciare dalla durata del contratto. Nel bando si legge “per 6 mesi rinnovabili”. Peccato che il Decreto legislativo n. 165 del 2001 prevede che la durata non debba essere “inferiore a tre anni”. In Italia, si sa, le leggi qualche volta si contraddicono. A scanso di equivoci, siamo andati a consultare il Decreto del presidente della Repubblica n. 483 del 1997, dove si legge che la durata minima “non può essere inferiore a due anni”.
Insomma, ragazzi: i sei mesi non esistono. Tranne che negli uffici del ‘Civico’ di Palermo. Anche a costo di abbandonarsi all’illogicità di tale termine temporale. Che si può riassumere nella seguente domanda: se al ‘Civico’ non si riescono a curare i malati senza questa nuova ‘infornata’ di dirigenti tecnici e amministrativi, perché ricorrere a un bando per soli 6 mesi?
La ragione ci potrebbe essere. Ma per rintracciarla dobbiamo, come dire?, pensare male, rischiando di passare per ‘peccatori del pensiero’. Esponendoci agli strali dell’attuale assessore regionale alla Sanità, pardon, alla Salute, Massimo Russo, il quale non ama quelli che, sulla sanità pubblica, non la pensano come lui. Decidiamo di esporci a questo rischio, coscienti di rischiare di finire sui ‘roghi’ verbali (o verbosi?) della ‘Santa Inquisizione sanitaria’ presieduta dal giureconsulto Torquemada-Massimo Russo.
Per esempio: chi ha i titoli per partecipare al concorso e, pur essendo nato a Palermo ma costretto a lavorare fuori dalla sua città e, magari, vorrebbe partecipare al già citato concorso, a queste condizioni troverà poco conveniente presentare la domanda di partecipazione per lavorare, eventualmente, solo per sei mesi. E’ lecito porsi questa domanda senza rischiare di finire nei sotterranei di Palazzo Steri? Ed è lecito aggiungere che un medico palermitano che lavora, per esempio, a Messina – magari con in mente il desiderio di tornare nella sua città – presenterebbe subito la domanda se, come previsto dalla legge, il bando prevedesse un incarico triennale rinnovabile?
Il dubbio – e speriamo che non ci arrestino per ‘eresia’ – è che tutta questa manfrina messa su al ‘Civico’ di Palermo serva, alla fine, per creare un indubbio vantaggio agli interni, specie se questi già da tempo aspirano legittimamente ad acciuffare la promozione a dirigenti.
Andiamo adesso a vedere quanti ‘esterni’ hanno vinto il primo blocco di concorsi. Il concorso per un posto di dirigente di ruolo tecnico l’ha vinto l’avvocato Francesco Palma che, da funzionario amministrativo del ‘Civico’, è diventato dirigente a tempo determinato. Palma – ma ovviamente è solo un ‘caso’ – ha sposato Chiara Giannobile, figlia di Giovanni Giannobile, già direttore amministrativo dello stesso ‘Civico’.
Altro giro, altra corsa. Di scena, questa volta, un posto di dirigente tecnico da affidare a un ingegnere. Concorso vinto dall’ingegnere Sabrina Mutolo, compagna del professore Paolo Procaccianti. Anche in questo caso, un vincitore ‘interno’, anche se, in realtà, Sabrina Mutolo svolgeva il lavoro di funzionaria presso il Policlinico: da qui è passata, forse con un ‘comando’, al ‘Civico’ per poi vincere il concorso. Insomma: tutto è bene quel che finisce bene.
Terzo posto di dirigente tecnico. Questa volta tocca a un architetto. Qui, cari lettori, un po’ di pazienza, il vincitore non c’è ancora. Così noi possiamo cominciare a scommettere rivolgendoci ai nostri bookmakers: scommettiamo che a vincere sarà Vincenzo Campo? Vedremo.
Dopo il primo bando per dirigenti tecnici è arrivato il secondo bando per dirigenti amministrativi. Stessa solfa: selezione per titoli e colloqui, con in ‘palio’ i posti di dirigenti a tempo determinato per sei mesi rinnovabili. Ecco, così, il concorso per il dirigente dell’Unità operativa complessa (Uoc) economica e finanziaria. Scommettiamo che vincerà Luigi Guadagnino, che lavora già al ‘Civico’ proprio in questa Unità operativa con il ruolo di funzionario direttivo? La commissione d’esame è già pronta: a presiederla è Mario Cirillo che, ‘casualmente’, è il capo – ma guarda un po’ che combinazione! – della stessa Unità operativa complessa economico-finanziaria…
Concorso numero due: si cerca un dirigente per il Provveditorato. Chi vincerà? Secondo noi ha buone possibilità Chiara Giannobile. Sì, proprio lei, la moglie di Francesco Palma, l’avvocato che ha vinto il concorso per dirigente tecnico, sempre al ‘Civico’. Figlia, come già detto, dell’ex direttore amministrativo dello stesso ‘Civico’, Giovanni Giannobile. Se Chiara vincerà questo concorso avremo una bella ‘famigliuola’ nella stessa azienda ospedaliera. Che belle le storie a lieto fine, no? Della serie, i “concorsi al ‘Civico’ sono una cosa meravigliosa’ (specie se in ‘famiglia): ragazzi, non vi ricorda i film di Frank Capra?
Terzo concorso: quello per dirigente dell’Uoc Risorse umane, sviluppo organizzativo, attività generali e altre cose ancora. Scommettiamo che a vincerlo sarà Vincenzo Manzella che, da funzionario dello stesso ‘Civico’, diventerà dirigente?
Quarto concorso: qui, signori, alzatevi in piedi mentre leggete perché andiamo sulla lingua inglese: questo nuovo dirigente si dovrà occupare, niente poco di meno, che di Facility managment staff. Non chiedeteci che cosa significa perché non lo sappiamo: ma sappiamo, anzi scommettiamo, che a vincerlo sarà la dottoresa Paola Vitale che, tanto per cambiare, da funzionaria del ‘Civico’, diventerà dirigente dello stesso ‘Civico’.
… e come nelle favole, tutti vivranno felici e contenti…

 

Giulio Ambrosetti

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