Concerto di Capodanno, le spese tra pubblicità e fuochi Catania bene comune: «Costato in tutto 151mila euro»

«Il Comune di Catania ha speso per il concerto di Capodanno, in totale, 151mila euro». Il movimento politico Catania bene comune torna sulla serata musicale organizzata dall’amministrazione etnea per salutare il nuovo anno. Alle polemiche sui costi del concerto – 115mila euro per la produzione dello spettacolo -, si aggiungono adesso quelle sulla pubblicità, quasi 30mila euro, su testate, giornali e tv cittadini e regionali. «L’anno scorso l’amministrazione comunale aveva speso per la pubblicizzazione del concerto di Goran Bregovic undicimila euro, un terzo dell’importo speso quest’anno», aggiunge Catania bene comune. E non solo. Alla lista delle spese si aggiungono poco più di seimila euro per i fuochi d’artificio. «Di questi una parte consistente proviene dall’imposta di soggiorno che i turisti pagano agli albergatori e che le strutture ricettive poi versano sui conti del Comune», spiegano. «Continua a fuggirci il senso delle polemiche da parte di Catania Bene Comune – risponde l’assessore alla Cultura Orazio Licandro -. Il dato positivo che emerge dalla intera vicenda, oltre al successo del grande evento di fine anno, sta nel maggiore gettito prodotto dalla tassa di soggiorno che è affluito nella casse comunali. Grazie a queste ulteriori risorse è possibile la programmazione di altri eventi importanti nel 2015».

«Abbiamo saputo del concerto dai giornali, non voglio fare polemica, ma queste spese sono inserite nel capitolo forfettario del bilancio di previsione – spiegava pochi giorni prima il presidente della commissione Bilancio in consiglio comunale, Vincenzo Parisi – Solo che, approvandolo a dicembre, non si riesce a pianificare. E l’assessore competente, in questo caso Licandro, è libero di scegliere da solo come spendere. Servirebbe più condivisione e questo passa da una discussione sul bilancio preventivo anticipata, com’è giusto, nei primi mesi dell’anno. Anche perché – conclude – 115mila euro sono tantissimi per un solo evento». Adesso il bilancio totale dell’evento si arricchisce di altre voci. Tra cui 29.800 euro per la pubblicità del concerto di capodanno sulle testate giornalistiche cartacee La Sicilia, La Repubblica edizione regionale, Quotidiano di Sicilia, Giornale di Sicilia; le televisioni Antenna Sicilia, Telecolor, Rei TV, D1, D2, D3, Sestarete; i giornali online LiveSiciliaCatania, Sudpress, Lasiciliaweb, Blogsicilia, CataniaoggiNewsicilia, Repubblica.it». I costi comprendono «due pagine intere sul quotidiano La Sicilia per un importo di 15mila euro, mezza pagina su La Repubblica Palermo 2.684 euro, mezza pagina sul Quotidiano di Sicilia 2.440 euro e così via». Gli spot televisivi, per la settimana dal 24 al 31 dicembre, sono costati dai 500 ai duemila euro circa; mentre per i banner online sono stati stanziati 500-600 euro per ogni testata coinvolta. 

Ma Catania bene comune aggiunge alla lista anche il costo dello spettacolo pirotecnico, deciso con un provvedimento dirigenziale dal capo di gabinetto Massimo Rosso. Si tratta di «6.100 euro per i fuochi d’artificio. L’amministrazione comunale in tale provvedimento prende atto dell’offerta ricevuta dalla ditta Vaccalluzzo Events srl in data 29 dicembre 2014 e decide di conferire a essa l’incarico della realizzazione dello spettacolo pirotecnico – riassume Catania bene comune – Curioso il fatto che la ditta Vaccalluzzo abbia ottenuto già il 18 dicembre, con provvedimento firmato dal direttore della Direzione Sviluppo attività produttive tutela del consumatore, Alessandro Mangani, l’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico di villa Pacini proprio per l’accensione di fuochi d’artificio in occasione dei festeggiamenti di capodanno undici giorni prima di aver presentato l’offerta al Comune».

Il tutto, 151mila euro totali, finanziato dalla tassa di soggiorno pagata dai turisti in città. Un tesoretto gestito in base a un apposito regolamento, deciso dall’allora giunta di Raffaele Stancanelli, e da una commissione speciale formata dall’assessore al Turismo, dai presidenti delle commissioni consiliari competenti e da un membro di quelle di minoranza, da un rappresentante per ogni associazione di categoria e da uno dei tour operator. Il budget, secondo regolamento, «sarà destinato a finanziare gli interventi, previsti nel bilancio di previsione del Comune di Catania, per il turismo, per la manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali, nonché i servizi pubblici locali». «Tale commissione, però, pare dai documenti ufficiali pubblicati dal Comune, non sarebbe mai stata formata nella nuova consiliatura Bianco», sottolinea Catania bene comune.

«L’assessore alla Cultura e al turismo Orazio Licandro ha annunciato alla stampa che tale commissione è stata riunita per discutere della programmazione del 2015, ma qual è la sua composizione? Vi è il controllo democratico dei consiglieri comunali così come imposto dal regolamento? È stata riunita la commissione per decidere di stanziare i 115mila euro per il concerto di Capodanno? Com’è stata fatta la scelta di utilizzare le somme dell’imposta di soggiorno per il concertone?». Alle domande, il movimento politico ha unito la richiesta di accesso agli atti della commissione per sapere come si è pensato di utilizzare l’imposta di soggiorno. Perché, spiegano, «abbiamo il dovere politico e morale di controllare le spese dell’amministrazione e di tentare un’opera di trasparenza». «Possibile perché questa trasparenza parte dalla amministrazione comunale – risponde l’assessore Orazio Licandro – I dati che Catania bene comune diffonde provengono infatti dagli atti che l’amministrazione pubblica, in omaggio proprio alla normativa sulla trasparenza come è ovvio che sia». Una risposta veloce, che tocca anche gli altri punti della critica del movimento politico: «Per quel che riguarda la Commissione Speciale, è stata costituita e si è riunita lo scorso 16 dicembre – continua il titolare della Cultura -. Per quel che riguarda la ditta Vaccalluzzo, al di là dell’aggiudicazione o meno dello incarico, ha l’obbligo di legge di comunicare anzitempo il luogo, data e orario dello spettacolo pirotecnico altrimenti, anche dopo la aggiudicazione, lo spettacolo non si potrebbe assolutamente fare».

Redazione

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