Comune, maggioranza alla resa dei conti Messina: «Pdl, addio ad un’ unica regia»

«Adesso bisogna vedere se c’è ancora una maggioranza, sarà difficile trovare la volontà per continuare». All’indomani della drammatica seduta in cui il Consiglio comunale di Catania ha approvato la delibera sulla cessione delle società partecipate (esclusa la Sidra, l’ente che amministra i servizi idrici), Manlio Messina, consigliere del Pdl, sintetizza in poche parole i dubbi di molti. Stanotte i voti favorevoli sono stati 23, sei i contrari, tre gli astenuti. Gli assenti erano dodici. «Una maggioranza risicatissima», sottolinea Messina. Ma andando oltre i numeri, sono le dichiarazioni di voto di quasi tutti i consiglieri a far suonare il campanello d’allarme.

Sebastiano Condorelli, capogruppo del Pdl, durante la seduta ha parlato di «smarrimento, imbarazzo e vergogna» e di un «atto di incredibile voracità politica» da parte dell’amministrazione. Salvatore Di Salvo, del gruppo Famiglia, lavoro e solidarietà, altro partito che supporta Stancanelli, annunciando il suo voto a favore, ha sottolineato come fosse «un voto di responsabilità e non di maggioranza». In tutti gli interventi dei consiglieri di maggioranza il concetto era chiaro: votiamo tappandoci il naso, per evitare un disastro sociale, visto che a rischio erano centinaia di lavoratori. Ma non è andato giù il modus operandi dell’amministrazione. «E’ stata una mancanza di rispetto nei confronti della città e del Consiglio comunale, serviva più concertazione», spiega Messina del Pdl. «Questa amministrazione non ha voluto dialogare né con la maggioranza, né con i lavoratori», gli fa eco il collega di partito e capogruppo Pdl in consiglio Condorelli. Quello che dunque fino a poco tempo fa era il principale sponsor del sindaco Stancanelli, guida adesso il fuoco di critiche.

Senza contare le spaccature all’interno dello stesso Partito delle libertà, tra l’ala che fa capo al sindaco di Bronte Pino Firrarello e quella più fedele a Stancanelli. «Nel partito non c’è più una regia unica – spiega Messina – può accadere di tutto, anche una divisione interna sul sostegno al sindaco. Io continuerò a sostenerlo fino a quando ci sarà una maggioranza, ma serve una riunione urgente per verificare se esiste ancora questa maggioranza, perché nei prossimi giorni dovremo trattare temi seri ed importanti, con questa disarmonia rischiamo di far ridere tutta la città». Sulla necessità di una riunione tra i partiti della maggioranza concorda anche il gruppo Famiglia, lavoro e solidarietà. «Ieri tutti abbiamo espresso perplessità sia per i metodi che per i contenuti – afferma Di Salvo – credo sia indispensabile una verifica nelle prossime 48 ore, ma non siamo noi a poterla chiedere, bensì il sindaco».

Il 30 novembre è la data ultima per l’approvazione del bilancio consuntivo del 2011 e di quello di previsione del 2012. «Nei prossimi giorni – sottolinea Manfredi Zammataro del gruppo La Destra-Alleanza Siciliana, che ieri si è astenuto pur facendo parte della maggioranza – faremo una riunione di gruppo per discutere cosa fare. Arriveremo in aula senza nessun pregiudizio, ma abbiamo più volte espresso la nostra posizione critica sul bilancio». L’impressione è che se ci sarà una resa dei conti, avverrà dopo il 30 novembre. Rimane però profonda la frattura tra consiglio e amministrazione, accentuata dalle ripetute assenze del sindaco. «Amministrare in questo momento Catania è molto difficile – conclude Messina – c’è una tensione sociale e politica altissima, ma il sindaco non ci aiuta ad ammorbidire i toni. Ieri non si è presentato e il suo atteggiamento inasprisce il dibattito».

Salvo Catalano

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