L’accusa per tutti è di abuso d’ufficio. Una nuova tegola per il Comune di Palermo, all’indomani della notizia con la quale si è appreso della condanna in primo grado del capo di gabinetto del sindaco Orlando, Sergio Pollicita, per una determina del 2014 con cui, nella qualità di capoarea delle Risorse immobiliari, il Comune ha concesso un’area di 68 metri quadrati a piazza Kalsa senza chiedere i preventivi pareri di sovrintendenza e centro storico. Oggi invece la procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di un esperto incaricato dal sindaco Leoluca Orlando per “la promozione culturale della città”, Salvatore (detto Sandro) Tranchina, e di tre funzionari del Comune: Eliana Calandra, Ferdinando Ania e Salvatore Tallarita.
La vicenda riguarda le iniziative per il Natale 2012 e il Capodanno di quell’anno, quando l’organizzazione degli eventi fu affidata all’associazione culturale Palab. Secondo l’aggiunto Sergio De Montis e il pm Francesco Gualtieri, Tranchina e Ania avrebbero avvantaggiato l’associazione. Nel settembre 2012 Tranchina aveva creato uno staff per organizzare la manifestazione: tra queste c’era Tiziano Di Cara, rappresentante legale del Palab, e il suo socio Giuseppe Romano. Alla scadenza del bando, Ania avrebbe consegnato le proposte allo staff di Tranchina; quest’ultimo era anche componente della commissione giudicatrice delle proposte che comprendevano anche quelle presentate da Di Cara e Romano che da settembre lavoravano a fianco di Tranchina. A quel punto Tallarita avrebbe consentito all’associazione Palab di fare delle correzioni al proprio progetto poi risultato vincente.
L’inchiesta riguarda anche le manifestazioni del Natale, la cui organizzazione fu aggiudicata alla cooperativa Graham e Associati, composta da persone dello staff di Tranchina. Costo dell’operazione 60mila euro. A firmare la determina per l’affidamento dell’incarico – dopo il parere favorevole di Tallarita – fu Eliana Calandra, la quale scrisse nell’atto che c’era stata una gara fra cinque operatori. Ania e Tallarita sono stati coinvolti nell’indagine per il Capodanno successivo. Nel 2017 il Comune è stato condannato dal Tar per l’illegittimo affidamento dell’organizzazione del concerto di fine anno all’associazione Levana.
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