«Se nelle Municipalità ci crede allora è giusto che gli dia una funzione, altrimenti è una presa in giro per tutti». L’intervento del consigliere di Grande Catania Sebastiano Anastasi va all’indirizzo del sindaco catanese Enzo Bianco, da poco a capo anche dell’area metropolitana etnea. L’occasione dello sfogo è una nota della Regione Siciliana inviata due giorni fa a Palazzo degli elefanti – ma anche ai Comuni di Messina e Palermo – che dichiara l’ente inadempiente da oltre quattro mesi in relazione ad alcuni punti prescritti dalla legge sui Consigli circoscrizionali.
Nello specifico: «La legge stabilisce che i quartieri da circoscrizioni diventino dei piccoli municipi con competenze autonome e con un proprio bilancio», precisa Anastasi. Il consigliere comunale di opposizione – ex presidente della IV municipalità – spiega che «il Comune di Catania non l’ha fatto entro i termini previsti, ovvero 180 giorni a partire dall’entrata in vigore del decreto». Motivo per cui la Regione adesso diffida il Comune ad adempiere entro 30 giorni sotto la minaccia di sostituirsi alla giunta e al Consiglio comunale con la nomina di un commissario che assegni le competenze alle circoscrizioni in materia di manutenzione del territorio, verde pubblico, polizia municipale, servizi sociali e illuminazione. Il presidente della commissione ai Lavori pubblici Niccolò Notarbartolo dichiara: «Non si capisce perché l’amministrazione mostri resistenze a spogliarsi di tali competenze quando dovrebbe essere evidente a tutti che in queste materie – continua Notarbartolo – sia utile avvicinare il bisogno del cittadino alla decisione politica che non può non essere espressa dai consiglieri di circoscrizione, i quali quotidianamente vivono i problemi».
«Farci commissariare per una cosa del genere è una vergogna», dice Anastasi. Anche perché il senato cittadino, molto prima che scadessero i termini, ha ricordato all’amministrazione comunale che bisognava fare presto attraverso la votazione di un ordine del giorno. «Ma la giunta è sorda e cerca di raggirare la norma assegnando un piccolo capitale a ciascuna municipalità però – prosegue Anastasi – non è questo quello che prescrive la Regione». Nella nota regionale che riporta la data di due giorni fa, Palazzo d’Orleans bacchetta Catania, attribuendole comunque un ulteriore margine di 30 giorni per allinearsi al provvedimento. Secondo Anastasi il comportamento del primo cittadino catanese è «del tutto contraddittorio perché – sottolinea – mentre si appresta a trasformare una grossa fetta del territorio in cui viviamo in un’area metropolitana, perde di vista i quartieri, rischiando addirittura di aumentare la loro condizione di periferia».
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