Comune, dispositivi St negli edifici pubblici Cuomo: «Un test che porterà tanto lavoro»

«Il progetto è ambizioso e potrebbe creare un business di grandi dimensioni per la St Microelectronics, oltre che un’importante catena di lavoro formata da eccellenze siciliane», afferma il vice presidente esecutivo di St Andrea Cuomo, a margine della firma di un protocollo d’intesa tra l’azienda produttrice di microconduttori e il Comune di Catania. Il documento è stato sottoscritto questa mattina nella sala giunta di Palazzo degli elefanti e prevede una collaborazione tra l’amministrazione comunale e l’azienda etnea, che si pone l’obiettivo di testare la validità dei suoi ultimi prodotti. Da parte sua il Comune di Catania offrirà per ventiquattro mesi alcuni edifici di sua proprietà nei quali la St Microelectronics installerà dispositivi di monitoraggio dinamico basato su accelerometri consumer a basso costo. I tempi per il collaudo e la verifica non sono ancora certi. «La sperimentazione dei prodotti può durare dai sei mesi ai due anni», sottolinea Cuomo. Non c’è certezza nemmeno sui proventi che St Microelectronics potrà ricavare dopo la prima fase, ma il presidente esecutivo promette: «Quando il sistema sarà pronto ci sarà tanto lavoro».

Gli edifici nei quali verranno installati i sensori sono Palazzo degli elefanti, Palazzo Gandolfo, l’ex caserma Malerba, il Castello di Leucatia, la sede della Protezione Civile e la quella della municipalità Borgo-Sanzio. Previsti come siti del test anche alcuni viadotti: quelli in viale Vincenzo Giuffrida e via Passo Gravina. Gli strumenti sono molto sensibili e sono in grado di registrare le reazioni degli edifici in seguito a vento, passaggio di veicoli e scosse sismiche, misurando il comportamento dinamico della struttura sollecitata dalle vibrazioni. Le informazioni che forniscono riguardano l’eventuale stabilità o pericolosità dell’immobile. Cuomo fornisce esempi concreti. «Si può sapere in tempo reale, attraverso la tecnologia wireless, se c’è un problema ad un muro portante di un palazzo – afferma il dirigente – o se qualcosa è cambiato nella sua struttura originaria nel corso del tempo».

I dispositivi sono di due tipi, entrambi alimentati da una linea a basso voltaggio di 230 volt. «Un dispositivo esterno che registra le oscillazioni subite da un edificio in seguito ad un particolare evento e uno interno inserito in fase di costruzione direttamente nel cemento armato», spiega il direttore del sito etneo di St Francesco Caizzone. La collaborazione tra Comune e l’azienda produttrice affronta un nodo delicato che riguarda il capoluogo etneo. «Ridurre le conseguenze del rischio sismico e consolidare gli edifici pubblici a partire dal monitoraggio tecnologico e strategico all’interno di un programma di prevenzione e controllo», conclude il sindaco Enzo Bianco.

Cassandra Di Giacomo

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