Su una cosa gli osservatori e la politica sembrano d’accordo: la candidatura di Emiliano Abramo ha modificato radicalmente il mosaico – non ancora del tutto comprensibile – delle elezioni amministrative catanesi. Il presidente regionale della comunità di Sant’Egidio ha tratteggiato gli aspetti più rilevanti del percorso che intende compiere: civismo, passo indietro dei partiti (che, in un rapporto «lineare e trasparente», sono però i benvenuti) e un’azione di governo della città «alternativa all’operato di Enzo Bianco». Così, mentre il centrodestra tergiversa, il primo cittadino uscente dovrà guardarsi da una candidatura forse inattesa, costruita pezzo a pezzo. E se ne guarda eccome, se è vero che alla conferenza stampa di piazza Verga erano presenti alcuni membri dello staff bianchiano, in avanscoperta.
E cosa fa la politica di fronte a una candidatura che proviene dalla società civile? Osserva, ascolta, ma parlando a bassa voce. Perché, con le elezioni politiche distanti appena quattro settimane, forse non sarebbe logico chiudere accordi ufficiali. Nel campo del Pd (e dei suoi movimenti satellite) i pontieri si stanno dando da fare. La corrente più interessata all’ipotesi Abramo sembrerebbe quella vicina alla Cgil, uscita male dalla redazione delle liste per le Politiche. Mentre altri settori del partito rimangono alla finestra, dubitanti. Tra coloro che hanno qualche riserva – in questa fase – ci sarebbero mister preferenze Luca Sammartino, Valeria Sudano e il loro gruppo politico. Contattati dalla redazione di MeridioNews, si sono limitati a rispondere che al momento sono impegnati in campagna elettorale. Sudano ha però aggiunto un dettaglio significativo: «Al momento a Catania c’è un sindaco del Pd, ed è Enzo Bianco». Si smarca del tutto Giovanni Burtone: «Rispetto Abramo, è una persona che si è impegnata nel sociale – sottolinea il parlamentare uscente e sindaco di Militello in Val di Catania – ma io non ho mai condiviso candidature che nascono senza il radicamento di una posizione politica chiara. Penso che il centrosinistra e il Pd, con Bianco, abbiano le carte in regola per accettare la sfida e per vincerla».
Anche dalle parti di Sicilia futura si riflette. Il leader locale del movimento Nicola D’Agostino, anche lui candidato alle Politiche nel collegio uninominale di Acireale, preferisce non sbilanciarsi, ma non lesina attestati di stima all’indirizzo di Abramo. «Guardo con attenzione e con rispetto a questa proposta – dice – che rappresenta una novità, ma prima di prendere qualsiasi decisione bisognerà verificare le intenzioni di tutti gli organismi di partito nel centrosinistra». Ci sono poi indiscrezioni che portano al mondo cattolico, e a partiti come Civica popolare. Abramo è piuttosto stimato in quegli ambienti, e non è detto che la stima non si trasformi, a lungo andare, in una alleanza politica per conquistare Palazzo degli elefanti.
Ma non è finita. Emiliano Abramo è seguito con favore anche tra i partiti a sinistra del Partito democratico, oggi raggruppati nella lista Liberi e uguali. Lo conferma Niccolò Notarbartolo, consigliere comunale ex Pd, in predicato di correre nell’uninominale di Catania città per LeU, ma poi ritiratosi. «Sulle capacità, sulla sensibilità, sul ruolo di Emiliano Abramo credo che nessuno possa dire nulla – dichiara Notarbartolo -. È una persona davvero specchiata, ha principi e valori. Io la trovo una candidatura bellissima». Un altro consigliere comunale che apprezza il docente 37enne è Sebastiano Arcidiacono, che ieri ha diramato un comunicato di incoraggiamento. «I contenuti, la sua figura, il fatto che sia un giovane e la netta discontinuità dall’amministrazione Bianco – spiega – sono dati positivi».
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