Le pedine per il momento si muovono sullo scacchiere delle società partecipate. Presto però si potrebbe passare al tavolo principale: quello di palazzo degli Elefanti. A giocare questa partita sono da un lato il movimento politico Articolo 4 e dall’altro il sindaco di Catania Enzo Bianco. Gli ultimi assestamenti riguardano l’incarico dell’avvocato Luca Blasi, vicino alla corrente di Sicilia futura, come vertice dell’azienda Sostare e le dimissioni di Armando Sorbello da Asec, società che si occupa del gas in città. Quest’ultimo aveva iniziato il suo percorso nell’amministrazione a fine 2013 con uno sponsor d’eccezione: la deputata di Articolo 4 Valeria Sudano. Ma i rapporti tra la creatura voluta dal defunto Lino Leanza e il primo cittadino etneo oggi sono ai minimi storici.
In un periodo ormai vicino alle elezioni regionali, il movimento retto da Luca Sammartino e Sudano, potrebbe presentarsi a breve nella nuova veste di opposizione di Bianco. Uno scenario al limite del paradossale, poiché gli articolisti sono ormai da diversi mesi transitati dentro il Partito democratico, ossia la stessa compagine dell’ex ministro oggi sindaco. Una guerra politica che si prospetta tutta interna e giocata, forse, sulla dualità tra Bianco e Davide Faraone, possibile candidato alla Regione che ha raccolto le simpatie di Sammartino & co.
«Siamo rimasti senza rappresentanti in giunta e nelle società partecipate, ma questo non ci farà rivedere la nostra posizione di appoggio al sindaco», commenta a MeridioNews Nuccio Lombardo, presidente del gruppo di Articolo 4 in Consiglio comunale. Una situazione comunque non immutabile: «Oggi siamo in maggioranza, domani può saperlo solo Dio che succede, tutto è possibile». Il suo gruppo di riferimento aggrega in aula sei consiglieri ai quali si aggiungono i tre di Catania 2.0. Eventuali passaggi sul fronte opposto potrebbero creare scossoni difficilmente sopportabili per Bianco.
Nuccio Lombardo, ex Mpa con un passato accanto all’omonimo ex governatore regionale Raffaele Lombardo, chiede tuttavia che alcune posizioni vengano riviste dall’amministrazione: «Vogliamo semplicemente un coinvolgimento maggiore per affrontare alcune situazioni complesse come quella del piano commerciale, dei trasporti e del piano regolatore». Per il consigliere, dietro alle dimissioni di Sorbello non ci sarebbero questioni politiche: «Non conosco le ragioni, forse personali o forse professionali». Il cellulare del diretto interessato squilla a vuoto, così come quello di Sammartino. Per il momento tutto tace.
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