La notizia è giunta stamane e promette di complicare un iter già di suo tormentato. Il collegio dei revisori dei conti del Comune di Catania ha dato parere non favorevole al bilancio consolidato 2016 dell’ente. La novità sembra portare con sé anche un contraccolpo politico immediato. La conferenza dei capigruppo prevista per domani dalla presidente del Consiglio Francesca Raciti – rientrata nelle sue funzioni dopo la maternità – è stata rinviata. Conferenza che aveva acquisito una rilevanza inedita, vista l’annunciata partecipazione del sindaco Enzo Bianco – mai registrata sinora nel corso della consiliatura – a quanto pare nella prospettiva di siglare un patto di fine mandato che metta l’aula, finora semi paralizzata, nelle condizioni di affrontare le questioni clou in sospeso.
Ci sarà però ancora da attendere per capire se questa road map consiliare verso le elezioni della primavera vedrà la luce. Prima infatti bisognerà salvare in calcio d’angolo il documento finanziario respinto – anche questa novità assoluta per il periodo del Bianco quater – dai revisori. Strumento che era già stato varato in ritardo rispetto al termine di legge, cioè il 30 settembre 2017. In dieci punti l’organo composto dal presidente Fabio Sciuto e da Francesco Battaglia e Massimiliano Lo Certo riassume i motivi del diniego al documento che assomma il bilancio del Comune ai singoli bilanci delle società partecipate dall’ente. Fra cui spiccano la mancata inclusione in bilancio dei conti dell’Asec trade, società controllata interamente dall’Asec spa, la partecipata del gas. La Sidra, invece, nell’elenco del perimetro di consolidamento – Gap, gruppo amministrazione pubblica, cioè l’insieme di enti che compone il consolidato – approvato dalla giunta Bianco compare, ma la mancata approvazione del suo stesso bilancio impedirebbe «Una visione attendibile nonché coincidente con le risultanze patrimoniali e finanziarie del consolidato».
Nel Gap, accanto alla partecipata del servizio idrico, ci sono Amt, Multiservizi e Sostare. Per le quali mancano altri dati ritenuti fondamentali dai revisori e, soprattutto, «le attività riguardanti gli obblighi tributari delle società controllate rispetto alla capogruppo». Su debiti e crediti fra Comune e partecipate il consolidato è carente «In quanto si elidono tutte le operazioni intercompany come se tutto il gruppo d’amministrazione fosse un’unica azienda e, pertanto, quelle operazioni non esisterebbero – scrivono i revisori – conseguentemente elidere solo le operazioni commerciali falsa valori e finalità del bilancio». «Non riscontrata», poi, la spesa per il personale delle partecipate così come la valorizzazione dei compensi – cioè i criteri per attribuire premi economici basati sul merito – per gli organi delle varie aziende. Anche sulle aliquote di ammortamento dei beni materiali e immateriali – cioè le percentuali delle possibilità rientro sui costi – i revisori evidenziano carenze perché «non sono state specificate in relazione alla tipologia di attività alla quale i beni sono destinati».
Tra le altre criticità che motivano lo stop al consolidato, infine, ci sono anche voci come il mancato inserimento delle anagrafiche delle società e sul totale dell’attivo e del passivo dello schema del bilancio sulla base di una nota integrativa redatta dal Comune. Nota «non coerente» a detta dei revisori per quanto riguarda le partite infragruppo non conciliate di cui sopra. Se numeri fossero quelli varati dalla giunta Bianco, attivo e passivo non coinciderebbero.
L’amministrazione Bianco, dal canto suo, aveva appunto fornito dei chiarimenti ai revisori, concentrandosi su criteri grazie a cui si era ristretto il perimetro del Gap da ventidue società potenzialmente inseribili alle sole Sidra, Amt, Multiservizi, Sostare. Quelli cioè di irrilevanza del bilancio di un componente, al fine di una rappresentazione contabile veritiera del consolidato, e di impossibilità a reperire le informazioni sui conti necessarie in tempi ragionevoli. Asec spa, così, era stata tagliata dall’elenco perché il Comune ha già avviato le procedure di gara per affidare a un nuovo concessionario la distribuzione del gas. Criteri «non coerenti» per i revisori, che infatti invitano l’amministrazione a «un’opportuna verifica» dei valori di bilancio delle partecipate e del Comune.
Al momento, comunque, il bilancio consolidato dovrebbe approdare comunque in aula. La partita a quel punto potrebbe giocarsi sugli emendamenti e su nuovi pareri che i revisori potrebbero dovere fornire direttamente a lavori in corso. L’assessore alle Finanze Salvo Andò ne ha chiesto la trattazione urgente in Consiglio in vista della scadenza del 31 dicembre.
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