Comune, approvato il bilancio di previsione 2018 Via i debiti delle partecipate, è polemica sui tempi

Con 19 voti favorevoli e 10 contrari il Consiglio comunale ha approvato stamattina il bilancio di previsione 2018. Un atto che seppur tardivo si era reso necessario quantomeno per certificare le spese compiute durante l’anno e che, nelle more di quanto approvato, dà nuova linfa alle società partecipate e intraprende passi importanti nella stabilizzazione di alcuni precari della pubblica amministrazione. Proprio sulla scarsa tempestività dell’approvazione, tuttavia, si è scatenata la polemica delle opposizioni, che in coro fanno sentire il proprio dissenso per un documento di previsione che, di fatto, ha ben poco da prevedere, visto che rimane poco meno di un mese alla fine dell’anno. 

«Si tratta di un bilancio asfittico – dice Andrea Mineo, relatore anche oggi in aula per Forza Italia – un previsionale che arriva alla fine dei dodici mesi, con tutte le somme già impegnate. Al netto delle somme per le società partecipate si blocca tutto, a partire dagli investimenti, si salva qualcosa solo nel sociale. Resta invece la piaga dei debiti fuori bilancio, così come quella delle utenze e della scarsa capacità di riscossione». Posizione condivisa anche dall’area grillina dell’opposizione, con il consigliere Antonino Randazzo che parla di «un assoluto paradosso. Così non si riesce neanche a programmare e si svilisce il ruolo del consiglio comunale, che è quello di poter decidere quali sono le priorità rispetto a questa città. Si prende atto di una fotografia attuale, e così non va bene».

E non va sul leggero neanche Fabrizio Ferrandelli, che parla del documento appena approvato come di «una certificazione di spesa di undici mesi di gestioni e un piano di accantonamento rispetto ai disallineamenti emersi con gli scorsi bilanci. Abbiamo aggiustato leggermente il tiro su Reset con la proposta di emendamento in commissione bilancio. Davvero un bilancio da morte civile, ogni bilancio di previsione dovrebbe essere l’occasione per rilanciare e rinnovare l’idea di città, a Palermo invece è quella del ripianamento dei danni e manco tutti.  Abbiamo contribuito tuttavia ad imprimere una accelerazione per mettere al sicuro il processo di stabilizzazione del personale part time».

Da parte della maggioranza, di contro, il clima è disteso. C’è soddisfazione per avere messo in cascina un’approvazione fondamentale. «Il bilancio 2018, seppur approvato a fine anno – spiega il capogruppo di Palermo 2022, Toni Sala – contiene alcune importanti novità: l’eliminazione dei disallineamenti, fondi per l’istruzione e il sociale, la valorizzazione di alcuni beni immobili, la prosecuzione del processo di metanizzazione della città, fondi aggiuntivi per la Reset, anche se è necessario lavorare immediatamente alla revisione di tutti i contratti di servizio con le aziende. Risultati importanti che vanno inquadrati all’interno di un contesto precario che riguarda tutti gli enti locali italiani, sempre più alle prese con i tagli ai trasferimenti e con l’esigenza di assicurare i servizi anche in assenza di risorse». 

«Palermo – prosegue Sala – in questo non fa eccezione, scontando un’incapacità di riscuotere i tributi che pesa gravemente sui conti, sebbene questi siano in ordine: il Comune non è in default finanziario, grazie al lavoro compiuto in questi anni, ma soffre di alcune difficoltà che creano, nei fatti, un default funzionale. La mancanza di dirigenti tecnici, la penuria di personale specializzato, i pensionamenti dovuti alla quota 100 che comporteranno un mini-esodo sono tutti fattori che creano degli ostacoli all’azione amministrativa quotidiana, a cui bisogna porre rimedio riavviando la stagione dei concorsi al Comune e nelle partecipate».

Per i consiglieri di Sinistra Comune si tratta di un buon risultato, specie in vista dei tagli che negli ultimi tempi «hanno comportato una riduzione drastica dei trasferimenti statali e regionali, che in 5 anni sono passati da 500 milioni a 200 milioni di euro. Nel caso di Palermo – proseguono Giusto Catania e i consiglieri del suo gruppo – è un risultato importante aver salvaguardato i servizi sociali e scolastici malgrado l’esiguità dei trasferimenti che induce ad aumentare il tasso di povertà. Le criticità evidenziate sono indispensabili per spiegare le ragioni per le quali il nostro gruppo ha votato a favore di questo Bilancio di previsione 2018. Infatti vengono tutelati settori nevralgici come quello dell’assistenza specialistica per gli alunni disabili. Questo bilancio, inoltre, rappresenta un punto di avanzamento nelle relazioni tra aziende partecipate ed Amministrazione comunale. La lotta all’evasione, infine, ha portato nelle casse del Comune circa 15 milioni di euro: una risorsa fondamentale in un momento tanto delicato».

Tra quelli che hanno optato per il no, invece, ci sono i due consiglieri della Lega, col capogruppo Igor Gelarda che parla di «ennesima dimostrazione della mancanza di programmazione da parte di una amministrazione che per evitare il fallimento fa tagli da macelleria messicana, piuttosto che cercare di aumentare gli incassi. Introiti che potrebbero crescere non gravando sulle spalle dei cittadini, cioè con nuove tasse, ma mettendo a frutto per esempio l’imposta di pubblicità, della quale manca ancora incredibilmente il regolamento, oppure la tassa di soggiorno, mal spesa. Oppure ancora il problema del suolo pubblico, in piena deregulation. Tutte cose che fanno perdere un enorme quantitativo di denaro. L’amministrazione sta tagliando quei pochi servizi rimasti che erano rimasti in città – dice Gelarda – ci ritroveremo la gente a Palazzo delle Aquile a tirarci le uova».

Gabriele Ruggieri

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