Comunali, quattro nomi per la III circoscrizione  I nodi rifiuti e traffico nella «cerniera della città»

Se non è centro, poco ci manca. Sta tutta qui l’identità della terza circoscrizione del Comune di Catania, incuneata fra i salotti della città e i quartieri più distanti come Picanello, Cibali e l’area nord. Meno popolosa rispetto ad altre municipalità, ma anche giornalmente affollata da migliaia di pendolari, studenti delle numerose scuole qui concentrate, fruitori a vario titolo di servizi, professionisti e lavoratori. Si estende da quartieri come Consolazione all’élite di Corso Italia e zona del tribunale, passando per il cuore sempre pulsante di piazza Cavour e del quartiere Borgo, ma anche per arterie fondamentali come viale Vincenzo Giuffrida e via Umberto. Nel groviglio di problematiche, vogliono metterci le mani i quattro aspiranti alla poltrona di presidente di municipalità. Centrosinistra e centrodestra, in vista delle elezioni del 10 giugno, schierano volti noti della politica del quartiere come l’uscente presidente, ex Mpa, Salvo Rapisarda e il giovane Udc, già consigliere di municipalità eletto con Articolo 4, Paolo Ferrara. Le novità arrivano dal Movimento 5 stelle, che candida l’impiegato della Parmalat Angelo Di Caro, e dalla lista È Catania: Emiliano Abramo ha scelto l’ex magistrato Giulio Toscanoassessore designato in quota alleati della sinistra.

Angelo Di Caro (Movimento 5 stelle)
Esordiente in politica
, il 48enne da impiegato della sua azienda si occupa del settore sicurezza. E chiama in causa proprio «la deformazione professionale» quando pensa alla prima cosa che farebbe in caso d’elezione a presidente: «C’è una carenza di sicurezza in tutta la zona, a partire da quella stradale. Penso agli attraversamenti pericolosissimi del viale Giuffrida». Poi si dovrebbe pensare subito all’eliminazione delle barriere architettoniche. Per Di Caro la candidatura è stata quasi una sorpresa: «Sono vicino al M5s dagli albori, ma da attivista. L’impegno diretto non lo immaginavo, ma credo nel cambiamento e penso che per dare qualcosa alla città la circoscrizione è il posto giusto, la base da dove partono le istanze della popolazione». A Borgo-Sanzio «c’è tanto da fare, basta fare una passeggiata per accorgersene, manca la manutenzione e il degrado che ha causato problemi alle attività commerciali». Se Giovanni Grassoil candidato sindaco grillino, non dovesse farcela, che succede? «Ce la metteremo comunque tutta per farci ascoltare, i portatori di voti non ci spaventano». 

Paolo Ferrara (Centrodestra)
Il centrodestra di Salvo Pogliese, per la terza municipalità, ha affidato le chiavi della corazzata da nove liste a un commercialista di 26 anni con un dottorato al dipartimento di Economia ormai in tasca. Ma Paolo Ferrara è tutto fuorché il debuttante che potrebbe sembrare. Alle spalle ha già cinque anni da consigliere della circoscrizione dove vive, trascorsi a dire il vero non in contrapposizione a uno dei rivali attuali, il presidente uscente Rapisarda. «Lui può dire quello che vuole, ma la realtà è che negli anni è mancata attenzione per la municipalità, soprattutto sulle piccole cose come le buche nelle strade. Quello che si è fatto non è merito solo di Rapisarda, semmai di tutto il consiglio che ha lavorato con grande intensità», spiega. Si dovrà cominciare da qui: «Va recuperato il parco Falcone, del tutto abbandonato, e poi c’è il problema illuminazione. Da quando ci sono le lampade a led si risparmia, ma la luce in varie strade è troppo poca, insufficiente». Nel suo curriculum c’è anche la campagna delle scorse Regionali, chiusa con circa 800 voti da candidato all’Ars dell’Udc: «Stare in mezzo alla gente mi piace, sento l’importanza del ruolo per cui mi sono candidato». Tra i chiodi fissi di Ferrara, anche i disservizi nella raccolta dei rifiuti: «All’assessore Saro D’Agata lo abbiamo detto fin da subito, la spazzatura davanti ai portoni non poteva funzionare, ma non ci hanno voluto ascoltare». Tra le possibili soluzioni, «tenere i rifiuti nei condomini e farli portare in strada solo quando arrivano i camion, anche se ci avevamo già provato e non è facile far adeguare tutti i palazzi – aggiunge Ferrara – oppure si potrebbe pensare ai cassonetti sotterranei»

Salvo Rapisarda (Centrosinistra)
Dopo tanti anni di «lavoro nel quartiere», il presidente uscente Rapisarda un pensierino a Palazzo degli elefanti lo aveva fatto. Al salto verso il consiglio tentato solitamente da tanti dei volti dalle municipalità. L’indecisione è durata «un mese e mezzo – racconta – ma poi in molti mi hanno chiesto di ricandidarmi perché credono che io possa essere l’unico in grado di fermare l’armata Brancaleone delle liste di Pogliese». La forza per riprovarci ancora arriva, soprattutto, dalle «tantissime cose che abbiamo realizzato». A partire da quello che Rapisarda presenta come il suo fiore all’occhiello, le iniziative nella zona dell’ex centro commerciale Vulcania. «Il Comune ha completato tutto ciò che era di sua competenza, adesso restano solo le aree dei privati da recuperare. Il volto di quel luogo è cambiato grazie a parco giochi, bambinopoli, area di sgambamento, campo da basket e pure la Casa dell’acqua, tutte cose fatte sempre collaborando con i residenti», sottolinea Rapisarda. Ma anche in stretto rapporto con Salvo Di Salvo, uomo della giunta Bianco e suo riferimento politico, «uno dei migliori di questi cinque anni». Poi ci sono «problemi più grandi della municipalità, dal traffico alla raccolta dei rifiuti, ma noi il nostro lo abbiamo fatto, come per i lavori sulle vie Imbriani, Caronda, Sant’Euplio, i nuovi gazebo in piazza Cavour, la fontana del parco Falcone». Rapisarda si augura di poter lavorare, una volta rieletto, a un progetto cui era già andato vicino: «La riqualificazione di piazza Verga e della fontana. L’avevamo proposta per la democrazia partecipata, ma poi ha vinto il progetto sulla Playa. Se non dovessi farcela, spero che anche chi verrà non abbandoni questa iniziativa».

Giulio Toscano (È Catania – Abramo sindaco)
La sfida del candidato sindaco Emiliano Abramo è quella di un outsider che vuole stupire il più possibile. Anche per questo Giulio Toscano conta molto sulla sua partita alla terza circoscrizione, senza metterla in secondo piano rispetto alla nomina virtuale da assessore. «Mi avevano proposto il consiglio, ma la qualità del dibattito in quella sede lascia molto a desiderare e per questo preferisco la municipalità, il luogo dell’ascolto delle istanze dei cittadini», ragiona l’ex magistrato che incarna la convergenza di frange della sinistra etnea sul progetto civico del capo della comunità di Sant’Egidio. «Il nostro obiettivo è quantomeno avere una rappresentanza nel palazzo, a Catania serve un’opposizione che non si dedichi al trasformismo», aggiunge senza temere l’eccesso di realismo. Per Borgo-Sanzio, secondo Toscano, «serve attenzione per il suo carattere di cerniera della città, una zona centrale ma densa di servizi. Finora, invece, viviamo le difficoltà tipiche di una città disorganizzata come Catania». Le priorità dell’ex magistrato sono «migliorare la differenziata e contrastare l’ambulantato abusivo, ma anche la manutenzione delle aree verdi e l’eliminazione delle barriere architettoniche». Servono anche parcheggi, purché lontani dal centro. L’idea di farli sotterranei poteva avere un senso, come nel caso di piazza Verga». La prima cosa da fare, invece, viene dal recupero di una vecchia idea: «Pedonalizzare il tratto finale di via Umberto, in direzione di villa Bellini. Quella strada, che un tempo era arteria commerciale, sta vivendo un cambio di pelle epocale diventando un luogo di movida. Sarebbe bene recuperare il progetto di portarvi alberi e panchine e di farne una ztl». 

Francesco Vasta

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