Quando sono passate da poco le due di notte, il quartier generale del M5s si è ormai svuotato, sono rimasti pochi gli attivisti che continuano davanti ai loro pc a controllare i dati che ormai chiariscono come Orlando sarà sindaco di Palermo per la quinta volta. Il candidato del M5s, Ugo Forello, parla più volte con la stampa, non nascondendo la delusione per un risultato molto lontano dalle aspettative dei pentastellati che miravano a consolidarsi nella città capoluogo e preparare il terreno per le prossime elezioni regionali.
L‘amarezza prende invece il sopravvento lasciando uno spiraglio di speranza per l’assegnazione dei seggi a Palazzo delle Aquile. «Cercheremo di promuovere il bene della città – sottolinea Ugo Forello – e faremo tutte le battaglie necessarie come partito di opposizione. Chiederemo una delibera sulle deleghe alle circoscrizioni, proporremo l’approvazione del regolamento sulla gestione e la cura dei beni urbani. Faremo tutto ciò che avevamo affermato nel corso della campagna elettorale». Se da un lato il candidato pentastellato incassa la delusione, affrontando anche le domande della stampa, molti big del partito si trincerano nel silenzio. Ad affiancare l’avvocato palermitano nella sua corsa, anche la deputata regionale Claudia La Rocca, che si è autosospesa dopo lo scandalo delle firme false e, più volte sollecitata a parlare, anche lei sceglie la linea del silenzio. Passando al fronte dei simpatizzanti, nelle prime ore che precedono lo spoglio delle tessere, sono un centinaio le persone che affollano il comitato di via Scrofani.
Nella base, almeno all’inizio, l’entusiasmo regna sovrano. «Sono per natura ottimista – racconta Ada – può accadere di tutto, ma il mio entusiasmo non si arresterà dopo questa esperienza. Io continuerò a sostenere il M5S anche per le regionali». Probabilmente, alla luce di quello che sarebbe accaduto poco dopo, la dichiarazione della simpatizzante palermitana è risultata profetica. Ma anche il primo exit-poll dell’istituto demoscopico Ipr Mktp Piepoli, nonostante le cautele invocate dai molti presenti nel comitato elettorale, aveva già delineato l’andamento della competizione. Il dato relativo a Forello era ben chiaro: una forbice tra il 14 e il 22 per cento, segno che la serata non sarebbe stata facile per il giovane avvocato.
Ma al di là del risultato – anzi, del non risultato – ottenuto dal movimento guidato dal comico genoano un dato è certo: «In questa città – sottolinea il candidato pentastellato – al primo turno
sono andati a votare poco più del 50 per cento dei cittadini e questo è il sintomo di una crisi democratica e del senso di disaffezione dei palermitano verso la politica. È un dato su cui si dovrà comunque lavorare».
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