Catania sarà la città più importante al voto alle prossime elezioni amministrative e anche la prima sfida del Partito Democratico sotto la guida della nuova segretaria Elly Schlein. Basta questo per capire quanto possa essere decisiva la partita che si gioca nel capoluogo etneo. Messa alle spalle la frattura delle scorse regionali Pd e M5s hanno deciso di appoggiare come sindaco il professore di Unict Maurizio Caserta. Una candidatura mal digerita, e bollata come «imposta in maniera autarchica» nonostante l’approvazione all’unanimità, dalla corrente dem che fa riferimento all’ex primo cittadino Enzo Bianco, inflessibile nella sua decisione di correre per Palazzo degli elefanti. Anche a costo di essere escluso dal partito di cui fa parte. Un piano B però ci sarebbe, come spiega a MeridioNews il segretario regionale e parlamentare del Pd Anthony Barbagallo. Lo stesso finito nel mirino delle critiche di alcuni iscritti vicini all’ex sindaco.
Caserta è il nome giusto per il campo largo progressista?
«Si tratta di una candidatura partita dal basso con i tavoli progressisti e democratici, con tante persone libere che si sono battute e hanno dato un contributo per il programma elettorale e per disegnare una nuova Catania. Una città lontana dai giochi di potere del passato e soprattutto che vuole essere a misura d’uomo e lontana dal mal governo di questi anni. Serve un’amministrazione normale che faccia quello che serve per inserire Catania nel panorama delle migliori città europee».
Le critiche però da parte di alcuni esponenti del Pd non sono mancate. Cosa risponde?
«Consigliamo una copia dello statuto a chi da tanti anni è iscritto al Pd e magari non conosce le regole. L’assemblea ha approvato all’unanimità dei presenti la candidatura di Maurizio Caserta e chi non è d’accordo dovrà farsene una regione. Il partito è democratico e ci sono le regole e per questo invitiamo tutti al rispetto delle stesse altrimenti agiremo di conseguenza».
Il ruolo di vicesindaco di Caserta andrà ai Cinque stelle?
«C’è una richiesta forte del Movimento 5 stelle e nel peso dei partiti e negli equilibri noi non abbiamo nulla in contrario che loro indichino il vicesindaco. Ovviamente il Pd, d’accordo con Caserta, sta pensando a una delegazione di peso in giunta che, con calma nelle prossime settimane, proporremmo».
Enzo Bianco farà un passo indietro?
«Dovreste chiederlo a lui. Come Pd stiamo definendo la lista a sostegno di Caserta e inseriremo il suo nome pure nel simbolo. Enzo Bianco è ancora in tempo per fare un passo indietro e, perché no, a candidarsi pure in lista con il Pd».
Matteo Salvini durante la sua ultima visita a Catania ha detto che in questa città il centrosinistra praticamente non esiste. Vuole rispondere?
«Elly Schlein nella notte della sua elezione a segretaria del Pd ha detto “Ancora una volta non ci hanno visto arrivare” (citazione femminista che è anche il titolo di un libro di Lisa Levenstein, ndr) . Ecco Salvini corre lo stesso rischio a Catania, io dico che ci sentirà e pure molto».
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