C’è chi prova a tenere ancora segreta (in pieno stile Pulcinella) la palese intenzione di scendere in campo; chi c’ha un nome tanto spendibile da venire tirato in ballo a propria totale insaputa; chi si è dato già per perdente e si è ritirato prima ancora di partire e, infine, c’è chi ha la certezza di volere correre anche senza ancora sapere la casacca che indosserà. Al netto dei nomi che sono già stati resi noti, questo è il quadro per le Amministrative 2023 a Catania che si delinea tra aperitivi ai tavolini dei bar, voci di corridoio dei palazzi e informazioni scambiate con messaggi in chat di gruppo.
Un post-Pogliese ancora con tante caselle da mettere a posto e diversi personaggi in cerca d’autore come quelli del dramma di pirandelliana memoria. L’ex sindaco Salvo Pogliese – che oggi guarda tutto dall’alto della sua poltrona romana al Senato – starebbe spingendo per mettere in quello che, prima della sospensione, è stato il suo posto Sergio Parisi. L’ex assessore allo Sport la cui nomina era stata proprio direttamente riconducibile all’allora primo cittadino. E a proposito di ex, più di un pensierino per un ritorno di poltrona pare lo stia facendo (di nuovo, dopo la sconfitta al primo turno di cinque anni fa) l’ex sindaco Enzo Bianco che oggi siede ancora tra gli scranni del Consiglio comunale di Palazzo degli elefanti.
Per i bene informati, sarebbe solo questione di attendere «qualche settimana e non di più» per passare dalle parole allusive ai fatti. Il riferimento è un post pubblicato da Bianco tre giorni fa sulla sua pagina Facebook. In tuta e scarpe da ginnastica, l’ex ministro dell’Interno è in posa davanti a un cancelletto con un insegna con la scritta “Barche”. «Sto riflettendo se imbarcarmi in un nuovo viaggio – è il testo che accompagna la foto – Certo, se avessi un equipaggio di persone di livello e disponibili a impegnarsi per una città in ginocchio…». Sul fatto che con «città in ginocchio» si riferisca al capoluogo etneo ci sono pochi dubbi. L’equipaggio però non sembra essere l’unico requisito che potrebbe mancare per una sua ricandidatura. In corso ci sarebbero, infatti, discussioni con l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Assolto in Appello dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa, il fondatore dell’Mpa è già tornato in campo per le Regionali e ora pare intenzionato a lanciare in pista uno dei suoi se non addirittura se stesso per le Comunali a Catania.
Un posto d’onore nella competizione elettorale etnea che si comincia a delineare all’orizzonte lo vorrebbe di certo Giancarlo Cancelleri. Al punto che l’ex sottosegretario ai Trasporti non starebbe scartando nemmeno l’idea di non essere il candidato del Movimento cinque stelle – che, intanto, dopo una prima ipotesi su Gianina Ciancio, pare approdato sul nome di Nunzia Catalfo. Sul Cancelleri grillino, che negli ultimi mesi è più facile incontrare a Catania che nella sua Caltanissetta, penderebbe infatti il tanto discusso vincolo che vieta il terzo mandato. Una deroga che, ancora di più dopo l’abbandono da parte di Luigi Di Maio, Giuseppe Conte proprio non avrebbe intenzione di concedere a nessuno. Così, per questo, pare che Cancelleri stia valutando l’ipotesi Cateno De Luca.
Il nome più sussurrato tra i corridoi dell’ala più a sinistra è certamente quello di Emiliano Abramo, il presidente della Comunità di Sant’Egidio etnea che è stato candidato (fermandosi però a poco più del 15 per cento delle preferenze) alla Camera dei deputati all’uninominale di Catania per le elezioni Politiche del 25 settembre. Già cinque anni fa, Abramo aveva tentato la sfida comunale con un movimento civico. Tre sono gli aspiranti sindaci etnei già certi: il vicepresidente del Consiglio comunale Lanfranco Zappalà che, dopo trent’anni seduto tra gli scranni di Palazzo degli elefanti, adesso punta alla poltrona più importante; l’imprenditore Riccardo Tomasello, noto per essere stato alla guida del comitato dei festeggiamenti della festa di Sant’Agata e il manager della Sanità Angelo Pellicanò che è stato lanciato dall’avvocato Antonio Fiumefreddo.
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