Comunali Aci Catena, Maesano torna nell’agone politico Riunione riservata ai big di maggioranza e opposizione

«Carissimo amico, ti faccio sapere». Con le elezioni comunali dietro l’angolo, l’amicizia è il principale sentimento da riscoprire. Ad Aci Catena, poi, quello che altrove si chiamerebbe buon senso si fa dogma. Nella città del limone verdello, che in quasi tre decenni ha avuto altrettanti sindaci, finendo in più di un caso al centro delle cronache giudiziarie, farsi nemici non è impresa semplice. Al netto di screzi personali e acredini le cui radici portano altrove, i politici locali hanno mostrato negli anni doti di flessibilità inviadibili, mettendo in campo sperimentazioni del modello Draghi quando ancora la maggior parte degli italiani non aveva idea di chi fosse Mario Draghi. Dai movimenti che si registrano tra segreterie, circoli, luoghi di ritrovo e le immancabili chat, si può dire che tutto fa pensare che anche questa volta le cose non cambieranno. Anche se il voto di primavera avrà comunque tratti di unicità: per la prima volta, infatti, si andrà alle urne con i due big locali, Pippo Nicotra e Ascenzio Maesano, che arrivano da anni molto difficili. Il primo attende la conclusione del processo di secondo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, mentre il secondo ha sì incassato l’assoluzione nel processo Gorgoni ma deve fare i conti anche con un casellario giudiziario in cui compare la condanna definitiva per corruzione per le mazzette prese da sindaco, nel 2016. Un distinguo, tuttavia, va fatto.

Se Nicotra, infatti, continua a essere limitato dalla misura cautelare dei domiciliari, Maesano non solo è libero ma anche nel pieno dell’agone politico. «Ci sto pensando, può darsi che». È bastato questo post, pubblicato giovedì nelle stesse ore in cui Nicotra era in tribunale per assistere alla nuova udienza del processo Aquilia, per fare alimentare curiosità e nostalgia di quanti, tutto sommato, sperano di rivedere il 62enne tornare a vestire la fascia di primo cittadino. La frase, volutamente sospesa, ha avuto un’eco quantificabile in quasi duecento like e più di una settantina di commenti, pressoché tutti di incoraggiamento. Il messaggio più importante, però, è quello che è rimbalzato nei giorni scorsi sui cellulari di quanti – non tutti, ma tanti tra coloro che in un modo o nell’altro possono dire di vantare un peso nella creazione del consenso – saranno protagonisti alle imminenti Comunali. «Carissimo amico, ti faccio sapere che la riunione concordata via cellulare si svolgerà ad Acireale. Ti prego di non mancare, la nostra città ha bisogno di te per un governo unito e competitivo con i comuni limitrofi», è il testo spedito da uno degli storici uomini di fiducia di Maesano, a cui segue l’elenco degli invitati.

La lista cita quasi tutte le anime politiche. Dagli attuali consiglieri comunali, con ambizioni da sindaco, Giovanni Grasso e Giuseppe Aleo, alla storica anima democristiana catenota Turi Cutuli e al riferimento attuale di Totò Cuffaro, Rocco Torre, dai dem Paolo Bottino e Davide Quattrocchi, consigliere uscente secondo alcuni potenziale pretendente alla fascia, all’odierno sammartiniano e da sempre vicino alle giunte Angelo Grasso, passando per i consiglieri uscenti Rosario Sorbello e Pippo Sciacca. «Spero di non dimenticare nessuno», si legge. Anche se l’auspicio pare essere stato disatteso, considerato che ad Aci Catena c’è chi assicura non manchi chi si sia risentito nel non ricevere il messaggio. Il nome più importante, però, è un altro ed è proprio quello di Maesano

Già sindaco tre volte, l’ultima delle quali interrotta nell’autunno di sei anni fa dalla Dia, sarebbe il vero anfitrione. «Dato il mittente, mi sembra naturale che l’iniziativa sia partita da lui», commenta uno dei bene informati. Forte dell’assoluzione nel processo in cui era accusato di avere intrattenuto un rapporto corruttivo con un’impresa di raccolta rifiuti ma con ancora in corso il processo per scambio di voti a favore di Riccardo Pellegrino, Maesano sarebbe intenzionato comunque ad avere un ruolo da protagonista nella competizione elettorale. E il modo migliore, in tal senso, sarebbe quello di aprire al confronto ad ampio raggio, nella consapevolezza che per le Comunali – ad Aci Catena più che altrove – superare i simboli dei partiti e delle alleanze non è mai stata impresa particolarmente difficile. Il discorso diverso, quantomeno sulla carta, riguarda invece la gestione della tara rappresentata dalla condanna passata in giudicato. Quanti sono pronti ad affrontare la campagna elettorale accettando il rischio di andare incontro a possibili critiche di chi, al momento della definizione delle liste, starà dall’altra parte? 

Tale momento, però, è ancora lontano da venire. Per adesso, infatti, se tutti dovessero rispondere all’invito, nessuno dimostrerebbe di essere prevenuto nei confronti della trattativa. Al contempo, la riunione di oggi porta con sé anche un altro significato: il rischio per il sindaco uscente Nello Oliveri di dover condurre la nuova campagna elettorale in piena salita. Il primo cittadino, che ha dichiarato di volere riprovarci e che di recente è stato condannato dalla Corte dei conti per una vicenda legata a una nomina, non sarebbe stato tra i destinatari del messaggio a riprova di come la maggioranza variabile catenota potrebbe avere già archiviato come superata l’esperienza iniziata nel 2017. Tutto questo per gli allibratori, perché poi ci sono coloro – e non sono pochi – che sperano in un altro epilogo: «Vogliamo Ascenzio Maesano sindaco subito», è uno dei commenti che campeggiano sulla bacheca dell’ex primo cittadino. Mettendo da parte le valutazioni sull’applicabilità o meno della legge Severino e prestando l’orecchio soltanto al sentimento popolare.

Simone Olivelli

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