“Compagni, Lombardo non c’è più…”

La vera notizia dell’Assemblea regionale del Pd siciliano, andata in scena oggi a Palermo, è che i ‘dioscuri’ di questo Partito – al secolo Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia – sconfitti sul piano politico prima che numerico, si sono ‘tecnicamente’ venduti il Governo regionale retto da Raffaele Lombardo. Da quattro anni ‘armeggiano’ a Palazzo d’Orleans. Ora, messi alle strette, non hanno esitato a sbarazzarsi dell’uomo politico che, grazie alle sua alchimie trasformiste, li aveva portati nella ‘stanza dei bottoni’. Insomma, per dirla brutalmente, i Craco-Lumii hanno mollato di brutto Lombardo.

L’addio all’attuale Governo è tutto dell’indirizzo programmatico in vista delle prossime elezioni regionali. Il Pd guarda a Sel, a Italia dei valori e alla Federazione della sinistra. Poi, se ci sarà spazio e tempo, anche ai partiti moderati. Quest’ultima parte è solo scena, perché Leoluca Orlando e la Federazione della sinistra non hanno alcuna intenzione di ‘imbarcare’ l’Mpa di Lombardo in un’ipotetica alleanza per governare la Regione.

In pratica, Cracolici e Lumia perdono su tutta la linea. Ragionando, l’alleanza che adesso il Pd propone per le prossime regionali non è altro che lo schema che proponeva a febbraio scorso Rita Borsellino per il Comune di Palermo. Allora, però, Cracolici e Lumia hanno detto “no” perché avrebbero voluto tutelare l’alleanza con Lombardo (e le loro clientele frutto della loro stessa presenza nel Governo Lombardo). Oggi, come già detto, mollano Lombardo per provare a riciclarsi nel ‘nuovo’. Una sceneggiata.

Anzi, una doppia sceneggiata. Perché mentre Cracolici e Lumia, insieme al loro partito, stasera, dicono addio al Governo Lombardo, brigano per ‘chiudere’ le ultime – e grosse – operazioni clientelari. All’assessorato Turismo, ad esempio, il Pd siciliano è impegnato a scippare la gestione del cinema a Futuro e libertà. E’ del Pd il progetto di mettere ai vertici delle attività cinematografiche della Regione propri uomini: a cominciare dal un nuovo dirigente generale e da due dirigenti. Clientele su clientele.E lo stesso discorso riguarda altri assessorati. Dove il Pd è impegnato a fare incetta di posti e altre clientele.

Clamoroso il caso della formazione professionale: se l’Avviso 20 passerà indenne dal vaglio della Corte dei Conti, il Pd, partito di ‘opposizione’, si porterà a casa il 50 per cento o giù di lì dei corsi. Una beffa per Lombardo.

Ma, a parte la farsa di un partito che annuncia di passare all’opposizione con il ‘boccone’ ancora tra i denti, c’è anche un’altra farsa: l’assenza pressoché totale di analisi del voto. Il Pd, soprattutto a Palermo, ha subito una pesantissima sconfitta elettorale. Ma nessuno ne parla. Nessuno è responsabile di niente. In questo momento l’emergenza è boccare Orlando.

Alla fine, il ‘grande’ progetto politico del Pd è quello di ‘catturare’ il nuovo sindaco di Palermo in un’alleanza di centrosinistra per immobilizzarlo. Peccato che Orlando è tremila volte più intelligente di Cracolici, di Lumia, di Cardinale, di Papania messi insieme. Nelle prossime settimane ci sarà da ridere.

I personaggi che hanno gestito in un certo modo le primarie del centrosinistra di Palermo del 4 marzo per fregare Rita Borsellino – riuscendoci più di rovescio che diritto – adesso propongono, per la Regione, come già ricordato, lo schema che Rita Borsellino aveva proposto per il Comune di Palermo. La sfacciataggine di questi signori non ha limiti né confini. E per farlo si liberano di Lombardo. Che moralità politica! Che grandi ‘valori’…

Domanda:: con quale credibilità il Pd siciliano pensa di portare a termine un’operazione politica immorale e demenziale insieme? Cracolici, Lumia, Cardinale, Papania pensano veramente che Orlando, dopo avergli fatto mangiare la polvere a Palermo, si consegni nelle loro mani? Forse pensano che l’Udc di Giampiero D’Alia si allei con loro per fregare Orlando?

Non ci fa una bella figura nemeno il segretario regionale, Giuseppe Lupo. La mozione di sfiducia nei suoi confronti, è vero, è sparita. Ma lui, di fatto, è stato affidato a un paio di tutor. La verità è che Lupo, a furia di cambiare linea politica, è rimasto prigioniero delle proprie contraddizioni. Di fatto non è più il segretario regionale del Pd. Ammesso e non concesso che abbia ricoperto questo ruolo…

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Giulio Ambrosetti

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