Dopo sette anni, l’amministrazione comunale di Comiso ha deciso di reintitolare l’aeroporto civile al politico e sindacalista Pio La Torre, il dirigente del Partito Comunista siciliano che si battè contro l’installazione dei missili nucleari nello scalo che allora, nei primi anni ’80, era solo una base Nato. La Torre fu ucciso il 30 aprile 1982 dalla mafia, a causa del suo impegno per la stesura della legge che introdusse il regime del 41 bis, e l’aeroporto fu a lui intitolato nel 2007, nel venticinquesimo anniversario dalla morte. Tuttavia nel 2008 l’amministrazione di centro destra, guidata dal sindaco Giuseppe Alfano, decise di ripristinare la prima denominazione, quella a Vincenzo Magliocco, aviatore nella prima guerra mondiale. Una decisione ribaltata oggi dall’attuale sindaco Filippo Spataro, di centrosinistra. Con una decisione che dovrebbe essere definitiva.
«In questi giorni di inchieste per corruzione e voto di scambio fa bene ricordare un uomo come La Torre, perché la politica sa essere anche altro: nonostante gli anni passati, la sua visione politica resta attuale», ha dichiarato nel corso della cerimonia di intitolazione Pietro Grasso, presidente del Senato.
«Vivo apprezzamento per la decisione dell’amministrazione comunale di Comiso», viene dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che ha inviato una lettera al sindaco Spataro, ricordando anche «l’impegno pacifista» di La Torre.
Per l’assessore regionale alle Infrastrutture, il catanese Nico Torrisi, «l’intitolazione dell’aeroporto a La Torre è una vittoria civile». Anche lui presente alla cerimonia, Torrisi ha dichiarato di «essere qui per ribadire l’impegno del governo dell’isola nella lotta alla mafia. E lo sviluppo di questa infrastruttura».
«L’intitolazione dell’aeroporto civile di Comiso a Pio La Torre è un gesto bello e doveroso che serve a tenere viva la memoria di un uomo che ha lottato spendendo la propria vita per lottare contro la mafia», ha affermato il parlamentare nazionale del Partito Democratico Giuseppe Berretta, che ha ringraziato il sindaco di Comiso.
Nel clima generale di festa, non sono però mancate le critiche: per il deputato regionale di Forza Italia Giorgio Assenza, la reintolazione a La Torre è stato «un atto di violenta arroganza nei confronti del territorio», rivendicando la scelta fatta nel 2008 dall’allora sindaco Alfano.
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