Come si fa un provino? ‘Il segreto è quello di far finta che non ci sia la telecamera’

Donatella Finocchiaro è stata la madrina del primo workshop di medialab, ieri nell’aula magna dell’ex monastero dei Benedettini, intitolato Il mestiere dell’attore – Come si fa un provino. L’attrice siciliana, nota al pubblico cinematografico per aver partecipato ad una decina di film, fra i quali ricordiamo Angela, in cui recita la parte della protagonista e Il regista di matrimoni, in cui ha collaborato con il regista Marco Bellocchio, ha portato la sua esperienza al servizio di tutti coloro avessero la curiosità di capire quali sono le scelte più giuste da fare ogni qual volta si decida di intraprendere la carriera dell’attore.

 

Sicuramente, come sottolinea anche il sottotitolo del workshop, “come fare un provino” rappresenta il punto di partenza per iniziare questa lunga avventura. Non si è trattata di una lezione, bensì di un incontro con una professionista del settore, la quale attraverso la sua esperienza e le sue capacità è riuscita a raggiungere un apprezzabile successo, sia nel campo cinematografico che in quello teatrale.

 

Dopo un amore finito, Donatella ci ha raccontato di aver partecipato ad un corso di teatro, dove ha capito quali sarebbero state le sue vere aspirazioni. “Lì ti insegnano a levare la maschera delle tue difese, per interpretare al meglio il personaggio che ti viene richiesto”.

In seguito a questa esperienza ecco arrivato il momento del grande provino, nientemeno che all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica, con un’amica. “Facevamo la parte di due protagoniste de La casa de Bernalda Alba, un dramma di Federico García Lorca”.

 

Dopo ancora qualcuno del pubblico sembra impaziente e comincia a farle delle domande per sapere quali sono le carte giuste per sostenere il famoso provino. “Beh, inizialmente credevo di dover capire come approcciarsi al cospetto della telecamera, ma poi mi sono rilassata, tanto non avevo niente da perdere e tutto da guadagnare. Bisogna gettare dietro tutte le tue ansie e preoccupazioni. Dico questo anche se predico bene e razzolo male. Infatti se nel primo provino sostenuto all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica ero abbastanza tranquilla e spontanea, poi quando l’ho passato, con grande sorpresa, ne ho dovuto fare un altro più impegnativo, mi sono irrigidita e non mi sono per nulla rilassata. Pensavo che non ce l’avrei fatta ed infatti è andata male. Lì ho capito il mio sbaglio, cosi tutte le altre volte è andata bene. Aggiungerei inoltre che la cosa che più può darti fiducia all’inizio è il fatto che nessuno ancora ti conosce, magari per questo può essere più facile restare un po’ più rilassati”.

 

Un’altra domanda dal pubblico. “Donatella ci sono delle differenze fra i provini cinematografici e quelli teatrali?” Risposta immediata “No, non proprio. In genere si cercano delle facce e si visionano migliaia di fotografie, per associare un volto al personaggio. Un attore deve sentirsi di dare qualcosa, cosi nel momento in cui si fa il provino si deve dimostrare di avere una “faccia”, per apparire con qualcosa in più dietro la telecamera, quasi come se il volto cambiasse dentro quel piccolo schermo. E si ragazzi, bisogna comunicare con lo sguardo. A tal proposito il viso deve essere rilassato e composto. Tuttavia, non prendetelo come un controsenso, consiglio a tutti voi di non recitare mai nel vostro primo provino. Voglio dire essere sé stessi. Il segreto, infatti, è quello di far finta che non ci sia la telecamera. Si, è importantissimo, perché quando si è attori ci si deve abituare a questa macchina infernale”.

 

In seguito altre considerazioni di Donatella sul dopo, il momento in cui si è già entrati nelle grazie dei registi. “Le persone che fanno parte del film hanno tutte un grande ego, a partire dal regista fino ad arrivare al truccatore, ma la cosa più importante è che vi sia una sorta di simbiosi il regista e l’attore, che devono avere una grande fiducia reciproca, altrimenti non si va avanti facilmente”.

 

Infine un ultimo importante consiglio della Finocchiaro, prima che l’incontro finisca. “Ricordate che parte dell’attore siete voi e che parte di voi si trova nell’attore.” Cosi l’attrice siciliana conclude il suo gradevole intervento.

 

Avvisiamo interessati ed iscritti al presente workshop che il seguito dell’incontro previsto per oggi alle 16 all’Auditorium De Carlo non avrà più luogo.

Daniele Giuseppe Bazzano

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