Un boato che investe l’interno della vettura, l’autista che ferma la corsa del mezzo e si accorge che in un finestrino c’è un foro. Dopo pochi minuti sono le forze dell’ordine a ricondurre quel particolare a un colpo di fucile, probabilmente a piombini. Succede ieri sera sull’autobus 802 della linea rossa, quando il mezzo, dopo essere partito dal capolinea dell’aeroporto di Fontanarossa, percorre il viale Grimaldi, all’altezza del civico 12, nel cuore del quartiere periferico Librino.
In quel momento, erano da poco passate le 21.40, a bordo del mezzo oltre all’autista c’era un solo passeggero. Nessuno dei due, nonostante lo spavento, ha riportato ferite. Subito dopo l’accaduto, il dipendente dell’Azienda metropolitana trasporti ha allertato le forze dell’ordine attraverso il numero unico d’emergenza. Sul posto si è recata una volante della polizia, con l’ausilio degli agenti del reparto Scientifica. Gli stessi che hanno poi collegato il foro nel finestrino del mezzo a un colpo di fucile, presumibilmente a piombini. Un fatto «grave e spiacevole» lo definisce a MeridioNews il presidente della società Puccio La Rosa. «Stiamo cercando di rilanciare l’azienda con la collaborazione del personale ma episodi come questo ci fanno capire che c’è bisogno di una reazione corale, anche da parte della cittadinanza. La città – continua – deve esserci vicina».
Per il momento il responsabile non è stato individuato e sul caso, dopo la formale denuncia in questura, ci sono a lavoro gli agenti della polizia. Commenti arrivano anche da parte del sindaco di Catania Enzo Bianco. Il primo cittadino ha diffuso la notizia tramite un comunicato: «Non possiamo accettare una tale degenerazione, bisogna attivarsi affinchè non accadano più altri casi analoghi. Siamo vicini ai lavoratori dell’Amt, alle loro famiglie, non solo a parole, ma con l’impegno concreto». La prima mossa è stata la richiesta alla prefetta Silvana Riccio di affrontare questa vicenda durante la prossima convocazione del Comitato provinciale per la sicurezza.
Non è la prima volta che mezzi e personale Amt finiscono nel mirino. L’anno appena trascorso si era caratterizzato per i numerosi episodi di violenza a bordo dei bus e non solo. A settembre quattro dipendenti avevano subito un’aggressione mentre erano al lavoro nel capolinea di piazza Borsellino, agli archi della marina. Qualche mese prima, in via del Tarocco, un autista era stato picchiato perché non riusciva a svoltare con l’autobus che guidava a causa di una macchina parcheggiata in divieto di fermata. Talvolta di mezzo ci vanno i controllori. A febbraio scorso, uno di loro ha ricevuto un pugno in faccia da un uomo sprovvisto di biglietto mentre il bus viaggiava lungo viale Vittorio Veneto. Per arginare il fenomeno in passato è stato anche sperimentato l’utilizzo di guardie giurate a bordo degli autobus, da affiancare ai dipendenti che si occupano del controllo dei titoli di viaggio.
«Il collega è traumatizzato e potremmo pure definirlo un miracolato – interviene a MeridioNews il segretario provinciale della Fast-mobilità Giuseppe Cottone -. Questo grave fatto dimostra come i lavoratori siano abbandonati a se stessi e al loro destino. Noi – conclude – speriamo in interventi concreti per tutelare loro e i controllori, in un contesto di profonda disaffezione da parte della cittadinanza».
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