Collettore fognario, oggi riprendono i lavori A breve nuovi scavi e variazioni alla viabilità

Collettore fognario, si riparte. Finalmente. L’annuncio è arrivato ieri via Twitter direttamente dal profilo personale dell’assessore alla Mobilità Giusto Catania. Perché di Mobilità si tratta, visto che i lavori da molto tempo occupano parte della carreggiata di via Roma, all’altezza dell’hotel delle Palme, oltre che le vie attorno a via Guardione, vero cuore del cantiere che da mesi era rimasto fermo, tanto che proprio in via Roma era stato invaso dalle sterpaglie, diventate nel frattempo piuttosto alte. «Da lunedì riprendono i lavori – scrive Catania con riferimento a oggi – L’ufficio mobilità urbana è emesso l’ordinanza. Finalmente via Roma sarà liberata dalle barriere. Il fallimento della Tecnis, che ha dato tanti disagi, ormai è un brutto ricordo».

Già, perché sul collettore, così come sul vicinissimo cantiere dell’Anello ferroviario di via Emerico Amari, pesa l’ombra dell’ormai ex colosso degli appalti pubblici catanese, fallito dopo mille vicissitudini, tra commissari, operai pagati a singhiozzo e lavori svolti a passo di lumaca. Per delle transenne che – stando a quanto scritto da Catania – andranno via, altre tuttavia ne arriveranno. Partirà infatti la cosiddetta fase tre dei lavori, che comporterà nuovi scavi e nuove variazioni al traffico nel tratto che congiunge via Roma con piazza Sturzo. Verrà chiusa al traffico veicolare l’area laterale lato mare della strada nel tratto compreso tra il prolungamento di via Rosina Muzio e via Benedetto Gravina, con doppio senso di marcia sulla carreggiata lato monte. Contestualmente non si potrà parcheggiare in alcun modo su nessun lato della carreggiata lato mare, anche in virtù di un divieto di sosta con rimozione coatta 0-24. «Lo scavo impegnerà solo la metà della via Benedetto Gravina, per consentire l’ uscita dei veicoli da essa provenienti» si legge nell’ordinanza.

Il provvedimento sarà valido fino al 10 marzo 2020, quando verosimilmente i lavori, che comportano lo scavo e la posa di nuove tubature fognarie, saranno completati. Successivamente si darà il via alla fase 4, che dovrà avere inizio non oltre il 31 marzo di quest’anno e durante cui saranno ripristinati i sensi unici di marcia sulle due carreggiate di piazza Don Sturzo, «così come si trovavano antecedentemente alla ripresa dei lavori». Saranno tuttavia chiusi al traffico il tratto compreso tra via Gravina (lasciando almeno tre metri liberi per consentire l’ uscita dei veicoli provenienti da quest’ ultima) e via Emerico Amari. Anche in questo caso si assisterà all’istituzione del divieto di sosta con rimozione coatta 0-24 anche sul lato sinistro della carreggiata. 

Non mancano tuttavia le polemiche, specie dei residenti che, viste anche le scarse presenze in cantiere, hanno temuto di essere piombati in un nuovo caso Anello Ferroviario. Tra i commercianti che hanno assistito a tutto l’evolversi della vicenda c’è, ironia della sorte, Francesco Raffa, presidente dell’associazione Amari Cantieri, che aveva dovuto spostare la propria attività da via Emerico Amari in via Roma proprio a causa del cantiere dell’Anello. «Dopo cento giorni di completa stasi – dice – pare abbiano risolto gli intoppi amministrativi, ma del resto abbiamo solo ottocento giorni di ritardo sulla fine dell’opera. E stavolta non possono dare la colpa a Tecnis. Intanto paghiamo la multa alla comunità Europea per il mancato completamento dell’opera entro i tempi previsti e dire che questa amministrazione si dice attenta alle problematiche legate all’ambiente».

Gabriele Ruggieri

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