Collater.al, ecco l’erede di CocaColla.it Di nuovo appiccicosi dopo il diktat di Atlanta

«Come si dice in questi casi, tagliamo il nastro. Del resto non avremmo mai tagliato la corda». Così recita il primo editoriale di Collater.al, sito internet che prende l’eredità di CocaColla, notissimo blog catanese di design chiuso a causa di una controversia con i produttori della quasi omonima bibita, la Coca Cola. «Collater punto aelle, il dominio regionale dell’Albania, scelto appositamente per il gioco linguistico» ci spiega Emanuele Fontana, uno dei fondatori. Intersezione tra arte, design, estetica contemporanea e culture di strada: Collateral mantiene tutti i contenuti del vecchio dominio, quel cocacolla.it che collezionava un milione e mezzo di visitatori l’anno, e da cui è nato a causa di un effetto collaterale. «Il nuovo nome viene dall’idea di essere nato collateralmente al precedente progetto, ma porta con sè parte del precedente nome», continua Emanuele, che all’indomani della controversia aveva dichiarato «mai più nomi legati al settore horeca e soft drink». Non potendo tenere la Cola, si son tenuti la Colla.

CocaColla è stato chiuso definitivamente il 6 marzo secondo gli accordi con i legali della multinazionale delle bibite, è la vicenda è balzata agli onori della cronaca grazie a una campagna virale. Lanciata dai cinque fondatori del blog, tutti pubblicitari e catanesi, ha portato l’hashtag #supportCocaColla per giorni tra i trending topics italiani di Twitter con decine di migliaia di twit. «Ci siamo impegnati molto in quella campagna – conferma Emanuele – ma il lancio del nuovo sito lo abbiamo solo preannunciato, con un teaser, e null’altro». Il nome del nuovo blog ha iniziato a farsi conoscere insieme all’hashtag #beCollateral. «Precisamente il nuovo sito è nato alle 19.03 del 7 marzo, e in un paio d’ore abbiamo subito avuto un boom di contatti», racconta il giovane pubblicitario, dopo aver spiegato come sono riusciti a salvare, in parte e con difficoltà, l’ottima indicizzazione di CocaColla.it. Il vecchio dominio resta comunque online, vuoto, «con una pagina nera che spiega la vicenda, in attesa di comunicazioni da parte di Coca Cola sul da farsi». Emanuele però guarda al futuro: «la visibilità del caso #supportCocaColla ci ha fatto conoscere tantissima gente con cui potrebbe nascere una collaborazione».

Niente voli pindarici, Collater.al è e resterà un blog, almeno per ora. «Non abbiamo intenzione al momento di evolverci in qualcosa di diverso, anche se non sarebbe male sviluppare una community» ammette Emanuele. Web, pubblicità campagne virali:  una sorta di nuova Ninja Academy del sud? Emanuele frena gli entusiasmi «non scherziamo, non ci sono oggettivamente le competenze per qualcosa del genere, lì ci sono docenti iperpreparati e ben altri obiettivi. Noi siamo solo un blog». Per ora l’obiettivo di Collateral è e resta uno solo: «riprendere a scrivere. Dopo tutto questo polverone durato quindici giorni, non vediamo l’ora».

Leandro Perrotta

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