Colapesce Beach, la spiaggia pubblica dei palermitani di buona volontà

A trecento metri dalla spiaggia di Mondello, grazie ad un’iniziativa di un gruppo di cittadini palermitani, è sorto “Colapesce Beach”, un piccolo tratto di costa rivalutato e ripulito nella sua bellezza Nel tratto adiacente il mare, Fabio Liberti ed altri volontari si sono messi in moto ripulendo la zona e posizionando dei posacenere realizzati con pezzi di bottiglia e sabbia.

Numerose sono le iniziative in programma da parte dei combattivi aderenti all’iniziativa: stanno per essere predisposte delle fioriere con gerani grassi ed anche un accesso al mare. Il tutto, sottolineano gli organizzatori, a costo zero. Vengono, peraltro, riciclate delle palme che, altrimenti, andrebbero bruciate e, con i bidoni contenuti in una abbandonata casetta di legno, verranno posizionate delle boe.

I palermitani aderenti all’iniziativa hanno fatto tutto da soli portandosi, da casa, attrezzi e scope. Il primo messaggio è molto forte: si ricicla la spazzatura rivalutandola in ornamento.

Discreta la presenza dei bagnanti, palermitani e non. Tutti sono partecipi, pieni di proposte e motivati. Anche i turisti, come vedremo, non fanno mancare il loro contributo, spronando a fare ancora di più di quanto si è già realizzato.

Dalle foto che mostriamo, emerge come, tutt’intorno, lo scenario è quello di sempre: sporcizia e carte per terra la fanno da padrona nell’attigua pineta. L’Amia, chiamata appositamente, ha svuotato i cassonetti adiacenti, ma non è intervenuta nella vicina pineta, essendo la strada privata. Come precisato prima, una turista tedesca, che conosce Palermo da una trentina d’anni, ci ha detto la sua, riportando anche le opinioni di tanti suoi conterranei.

“Tutti, in patria, mi dicono che Palermo è bellissima per i suoi paesaggi, per i monumenti, però non mancano di rilevare come la sporcizia sia simile al terzo mondo, quasi come a Nuova Dehli”.

La turista non manca di ricordare scene, per lei e per tutti, raccapriccianti, alle quali ha assistito, come i rappresentanti delle forze dell’ordine che gettano le cicche per terra. Ci rivela che non tutti i turisti vanno in cerca di un lido all’italiana: per loro va bene anche un “lido” così, come Colapesce Beach.

Certo, a Palermo, le prospettive potrebbero essere altre, vedi la presenza di tanti ospiti internazionali. “E’ un gran peccato – ci dice -: ci vorrebbe un ambiente più curato”. Niente di nuovo sotto il sole? In parte. Ma, a sentire i promotori, Liberti in primis, qualcosa è cambiato. Vediamo in che termini.

Partiamo proprio dalla testimonianza citata poco fa. Il promotore dell’iniziativa ammette di vergognarsi, da cittadino palermitano, di tale triste realtà. Ma basta poco, ci dice, “perché possa scoccare la scintilla. Noi, in fondo, il senso civico ce l’abbiamo. Basta che qualcuno prenda l’iniziativa e sono in tanti ad aggiungersi, a voler dare il proprio contributo. Abbiamo realizzato tutto a costo zero, ma chiediamo gli strumenti minimi per mantenere pulito”.

“Ormai siamo una popolazione aperta – prosegue – una generazione europea, che viaggia”. E invita a riscoprire, ognuno, il proprio senso civico. Come è possibile, si chiede – e ce lo chiediamo anche noi che il palermitano all’estero custodisca la cicca di sigaretta in tasca e qui si comporti in maniera totalmente opposta?

Se si stimola il palermitano, insomma, potrebbero venire fuori delle belle sorprese. Qualcuno deve iniziare, ci dice, e loro hanno preso l’iniziativa. Certo, il luogo comune è sempre lo stesso: “Ma chi ce lo fa fare”? Addirittura, raccontano Liberti e i promotori, appare un comportamento curioso quello di chi raccoglie la carta per terra. Perché, allora, non realizzare questo tipo di attività in tutte le piattaforme? E, come abbiamo visto recentemente, sulle colonne di questo giornale, sorge sempre la stessa domanda: chi non ha i soldi come va nei lidi?

“Diamoci una mano”, conclude Liberti. E invita chiunque a contribuire, a fare proposte, a dare suggerimenti.

Noi, in conclusione, vogliamo fare propria una proposta che in altri Paesi suonerebbe come tutt’altro che innovativa. Ce la suggerisce la turista tedesca da noi incontrata sul posto. Perché non dedicare un’ora della settimana scolastica al senso civico? A fare pulizia nelle nostre coste? Nel centro cittadino o nelle periferie?

Ci auguriamo, infine, che queste fervide iniziative non costituiscano una goccia nel mare e non durino lo spazio di un mattino. Palermo e le sue coste meritano attenzione. Molta più di quella che le dedichiamo. Perciò, ben vengano queste lodevoli iniziative. Dobbiamo contribuire tutti. Ognuno deve fare la sua parte. Questa è la lezione di una calda mattina palermitana.

Francesco Vecchio

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