Cluster siciliano a Expo, il M5s scrive a Cantone «Anticorruzione dica se ci sono profili d’illegalità»

Le ragioni del governo regionale e del responsabile unico del cluster biomediterraneo siciliano a Expo 2015 non li hanno convinti. Dopo le due audizioni in commissione Bilancio all’assemblea regionale, in cui i deputati siciliani hanno ascoltato, rispettivamente, cifre e numeri forniti dal responsabile Dario Cartabellotta e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici (subentrato in assessorato – ci tiene a precisare – dopo la conclusione di Expo), i parlamentari pentastellati a palazzo dei Normanni hanno intenzione di chiedere l’intervento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. «Scriveremo nei prossimi giorni a Raffaele Cantone – annuncia a MeridioNews Giancarlo Cancelleri – per chiedere una dettagliata verifica sui contratti siglati durante l’esposizione universale di Milano».

«Da quando è iniziato il coinvolgimento della nostra Regione a Expo, abbiamo inanellato una figuraccia dietro l’altra. Tutto documentato, tutto finito sulla stampa, ci siamo dimostrati provinciali e incapaci di reggere il confronto. Insomma, un vero e proprio disastro». Fino alla vicenda dei contratti dichiarati nulli dall’avvocatura regionale. «Quella – accusa Cancelleri – è davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I fondi sono lì, a quest’ora dovremmo avere già saldato i conti. Invece, come si legge nella relazione presentata ieri in commissione dall’assessore Cracolici, non soltanto è tutto bloccato, ma la situazione rischia di creare un danno erariale non indifferente».

Nella relazione dell’assessore all’Agricoltura, infatti, un passaggio fondamentale chiarisce i guai a cui la Regione sta andando incontro. Con una nota inviata dalla presidenza lo scorso 24 marzo, si invitava Cracolici a «intervenire con immediatezza, al fine di scongiurare il maturarsi di danni a carico dell’erario regionale a causa dei ritardi negli adempimenti nei confronti dei soggetti creditori e tenuto conto che iniziano a pervenire i primi atti di messa in mora e di recupero dei crediti vantati».

Insomma, come prevedibile, la situazione sta velocemente degenerando, «per questo – prosegue Cancelleri – chiederemo l’intervento di Cantone. Se è giusta la versione dell’assessore, allora significa che Cartabellotta ha agito male e bisognerà quantificare il danno. Viceversa, se la versione corretta fosse invece quella del responsabile unico del cluster, allora vogliamo capire l’origine di quella che appare a tutti gli effetti come una ripercussione di natura politica. Attenzione, è chiaro che noi non prendiamo le difese di nessuno. Ma a questo punto è necessario che si trovino le risposte ad alcune domande: in questa operazione ci sono profili di illegalità? Questi benedetti fondi per pagare i creditori, che sono nella disponibilità della Regione – conclude Cancelleri -, qualcuno vuole utilizzarli per altro?».

Miriam Di Peri

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