«Una data e una scelta politica che si commentano da sole». È laconico il commento del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, alla notizia che arriva nel pomeriggio da Palazzo D’Orleans. La Giunta targata Crocetta ha fissato la data per l’elezione dei presidenti dei Liberi consorzi dei comuni e dei sindaci metropolitani. Domenica 29 novembre. Una scadenza che sbarra il passo nella corsa proprio al primo cittadino di Palermo. Perché, in base a quanto previsto dalla norma varata ad agosto da Sala d’Ercole, per candidarsi alla poltrona di sindaco metropolitano occorre avere altri 18 mesi di mandato davanti a sé, dal momento che il sindaco metropolitano rimane in carica fino a quando è sindaco del proprio Comune.
Così a conti fatti fuori dai giochi resta proprio Orlando, eletto il 21 maggio del 2012. «La scelta di tale data – spiega il governatore, Rosario Crocetta – è legata alla necessità di rendere nota la prima applicazione delle nuove procedure e alla necessità di dare ai sindaci un periodo più ampio possibile, per consentire loro di preparare le candidature e raggiungere gli accordi necessari». Ma in serata arriva anche il colpo di scena. Fonti renziane in Sicilia confermano che il governo Renzi avrebbe ravvisato profili di incostituzionalità nella riforma che manda in soffitta le vecchie Province. Così l’impugnativa del testo sarebbe già pronta e la parola passerebbe alla Consulta
Intanto resta il dubbio che dietro la data scelta dal governatore ci sia ancora una volta il braccio di ferro tra Palazzo delle Aquile e Palazzo d’Orleans. Le avvisaglie di un rapporto tormentato risalgono indietro nel tempo. «La Sicilia vive una profonda crisi istituzionale» aveva attaccato mesi fa il sindaco di Palermo, arrivando persino ad auspicare il commissariamento della Regione davanti al fallimento dell’azione del Governo Crocetta. L’ultima puntata di uno scontro durissimo è andata in scena questa estate, l’occasione è stata il rinnovo del Cda della Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Palermo da tre mesi senza amministratore delegato. Da un lato Crocetta, appunto, intenzionato a piazzare i suoi uomini grazie alla commissariata Provincia, dall’altro Orlando determinato a non “soccombere”.
Così adesso l’annuncio della data per le elezioni dei sindaci metropolitani suona come proprio una beffa al rivale antico. Un sospetto alimentato anche dalle scarne ma eloquenti parole di Orlando. Ai partiti non resta che scaldare i motori e avviare le trattative per scegliere i candidati papabili. All’ombra, però, di una impugnativa da parte del Governo Renzi. Che adesso rischia di rimettere tutto in gioco.
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