Città dei Ragazzi, trenino restaurato nel 2016 ancora fermo «Basta allineare i binari, aspettiamo il Coime da un anno»

«Il fiore all’occhiello della città». Così il sindaco Leoluca Orlando ha definito più volte la Città dei Ragazzi, la ludoteca all’aperto dal passato burrascoso. Aperta negli anni ’60, infatti, è rimasta in stato di abbandono per molti anni, fino alla ristrutturazione e alla riapertura a fine anni ’90. Per finire nuovamente abbandonata, poco dopo, nel 2002. Salvo poi riaprire ancora i suoi cancelli nel 2016. Una riapertura, però, dal gusto amaro, dato che al suo interno i servizi dedicati a bambini e ragazzi sembrano scarseggiare. Tra questi, emblema della struttura di via degli Abruzzi, anche il trenino in scala, restaurato in occasione della riapertura due anni fa ma rimasto fermo da allora. «È vergognoso, da un anno chiediamo al Coime di intervenire. Devono semplicemente allineare i binari…Treno restaurato ma fermo», commenta il consigliere comunale cinquestelle Antonino Randazzo, che più volte si è recato nella cittadella per alcuni controlli e sopralluoghi.

Insieme a lui qualche giorno fa c’era anche il consigliere della settima circoscrizione Giovanni Galioto. «Siamo qui per la desolante struttura che abbiamo davanti a noi, il famoso trenino che si trova all’interno della Città dei Ragazzi – dice in un video postato sui social -. È perfettamente funzionante, come ci ha detto anche il responsabile della struttura, l’architetto Parisi, solo che è completamente fermo. Perché occorrono degli interventi di manutenzione da parte del Comune sulle rotaie, interventi più volte richiesti da noi della settima circoscrizione che abbiamo chiesto la presenza di una squadra di manutenzione a tempo pieno, dal responsabile della struttura, dai consiglieri 5 stelle e anche dall’assessore Giuseppe Mattina, interpellato sulla vicenda. Il treno è fermo da circa un anno, ma potenzialmente pronto a partire. Stiamo facendo questa denuncia perché non ne possiamo più, dopo i tanti solleciti vogliamo che qualcuno venga qui a sistemare la situazione».

«Il discorso della Città dei Ragazzi è anche compito nostro», conferma infatti l’ingegnere Mario Scotto, tecnico del Coime. «Ci siamo occupati di alcune questioni già inerenti la struttura. Resta aperta questa delle traversine del trenino da rimettere a posto. Ma il numero degli operai del Coime è limitato ormai, dobbiamo seguire una programmazione e tenere conto del fatto che ci sono delle priorità», spiega l’ingegnere. Ma sullo stato di salute della struttura, nel complesso, sembra piuttosto ottimista. «Complessivamente lì la situazione non è male, c’è qualche criticità a cui provvederemo, è tutto già in programma ma non posso parlare di una data adesso, so che ce ne occuperemo. Come ci occupiamo già – prosegue – della manutenzione di tutta la città, quindi di tutti i giardini, di tutte le fontane, degli immobili comunali, è una situazione molto complessa».

Ma il problema, lì dentro , malgrado la positiva descrizione del tecnico, non sembra essere solo la paradossale vicenda del trenino simbolo della struttura. A leggere i commenti lasciati dai palermitani nella pagina social della cittadella, infatti, emergono altre criticità. «Una delusione incredibile! Ieri mi sono recata presso questo posto insieme ad un’amica e ai nostri figli – scrive una utente il 29 giugno -. Un “parco” con due giochi anche mal messi, il battello fermo, il trenino fermo. Manca il personale e quindi non funzionano. Ci viene detto che possiamo provare il giorno dopo, magari funzioneranno. Poi il deserto, questo posto non offre nulla! Sul web c’è scritto che c’è animazione dalle 16:30 alle 19:30 e quando chiedo info in merito mi risponde una signora molto gentile che mi spiega che quello che c’è scritto su Internet non è vero, non è mai esistita alcuna animazione. Siamo scappati schifati e delusi. Mi sembrava strano che potesse funzionare qualcosa del genere a Palermo!». Insomma, l’intera Città dei Ragazzi, per la cui riapertura ci si è tanto battuti, non è altro che un flop? Sembrerebbe di sì a leggere anche le parole di un altro fruitore della struttura.

«Un posto deprimente che ti fa venire in mente subito quanto sia lontana l’idea palermitana di un parco per bambini, da quella vera…quella reale….dove un parco ha servizi adatti ai minori e non riservati solo ad alcune fasce di età. Dove gli animali (in questo caso le tartarughe) vengono trattate come esseri viventi quali sono, non pensando che una pozza verde e putrida possa fare al caso loro solo perché non sono esseri umani – scrive un’altra utente il 26 luglio -. Completamente assente un punto ristoro e credo anche i servizi pubblici, ma non sono sicura. Un posto aperto solo per far lavorare qualcuno…se lavorare significa stare a oziare appoggiati ad un muretto o qualcos’altro. Insomma, la solita storia palermitana». 

Silvia Buffa

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