Cinisi, treni sospesi e “l’odissea” dei pendolari Bus all’alba e quasi due ore per raggiungere Palermo

Bus che partono alle sei del mattino e impiegano quasi due ore prima di arrivare a Palermo. Un’odissea che colpisce tutti i pendolari e gli studenti dei Comuni del Palermitano dopo l’avvio dei lavori del raddoppio del passante ferroviario e la chiusura della linea Piraineto-Punta Raisi. Un vero è proprio calvario anche perché il servizio offerto da Trenitalia per alleviare i disagi, il servizio sostitutivo di bus navetta, si è rivelato poco funzionale. Le corse ci sono e sono puntuali ma dovendo far tappa nei vari comuni o nelle stazioni prima assicurate dal treno, si perde troppo tempo. Complice il traffico mattutino, si impiegano quasi due ore, «una situazione insostenibile».

«Al momento non stiamo utilizzando il servizio di Trenitalia perché non è efficace – ha raccontato a MeridioNews la mamma di uno studente di Cinisi, Giusi Chirco – serve una razionalizzazione delle corse. La mattina presto, ad esempio, ci sono tre autobus ma vanno via vuoti perché impiegano almeno un paio d’ore per arrivare. Il primo, poi, parte alle 6.22: è impensabile che mio figlio debba alzarsi alle 5 del mattino per essere a scuola alle 8.30». Si tratta di appena 30 chilometri ma i bus, obbligati a un giro tortuoso, poi si fermano comunque alla stazione Fiera-Giachery, e da lì è necessario muoversi con altri mezzi pubblici. In alternativa al servizio di Trenitalia ci sono i bus delle compagnie di Ast, Russo e Segesta ma sono insufficienti e, ad ogni modo, il costo dell’abbonamento è rimborsato solo a metà. «Per questo motivo – ha aggiunto Chirco – molti genitori si stanno attrezzando con servizi privati, sicuramente più dispendiosi».

La conferma dei disagi viene anche dalle scuole. Al liceo Meli di Palermo, ad esempio, sono quasi duecento gli studenti pendolari che da settembre affrontano questi viaggi interminabili. «Dall’inizio dell’anno, in effetti, abbiamo notato parecchi ritardi da parte degli studenti pendolari – ha detto Aurelia Cilluffo vicepreside del Meli – solo nel nostro istituto sono 198. Di questi 91 provengono da Carini, 37 da Cinisi, 24 da Terrasini, 20 da Isola, 12 da Capaci e 9 da Torretta. Pare ci siano molti problemi, dovuti per lo più al numero degli autobus sufficienti. Le famiglie sono in difficoltà. Stiamo anche valutando l’ipotesi di provvedere con una navetta privata per collegare i comuni con il centro di Palermo. Alcuni genitori già lo hanno fatto, ma non ho idea di quanto abbiano speso».

Proprio i piccoli centri nel Palermitano più colpiti dalla chiusura del tratto ferroviario, già a fine luglio, avevano sollecitato un incontro con Trenitalia, tradotto poi nella seduta di venerdì scorso in commissione Territorio e ambiente dell’Ars. In quella occasione, sono state poste sul tavolo diverse richieste: la conclusione anticipata dei lavori, l’introduzione di un biglietto unico valido sia per il bus navetta che per l’autobus Amat, lo spostamento dello snodo Bus/treni alla stazione Notarbartolo, anziché quella Fiera, e di riservare alcuni bus per il collegamento diretto con la sede dell’Università degli Studi di Palermo. «Il Comune di Cinisi – ha spiegato il presidente del consiglio di Cinisi, Giuseppe Manzella – in quella occasione si è fatto portavoce di tutte le difficoltà sollevate dai centri della fascia costiera. E Trenitalia e Regione si sono mostrati disponibili, in particolar modo a spostare lo snodo finale alla stazione Notarbartolo mentre l’Ast ad aumentare il numero delle corse. Argomenti che saranno affrontati, come da nostra richiesta, in un tavolo tecnico in assessorato».

Il prossimo incontro in Commissione Ambiente, infatti, si terrà dopo i lavori del tavolo tecnico, previsto ai primi di ottobre, con tutti gli attori principali e anche un rappresentate del movimento dei pendolari. «I disagi non si possono eliminare ma almeno attenuare – ha spiegato il segretario Pd di Capaci Salvatore Roccalumera, rappresentate del comitato pendolari -. Le nostre richieste, tra le altre, vertevano nell’avere minori tempi di percorrenza. Tranne in alcuni casi, il bus di Trenitalia rispetta le corse ma non è funzionale perché sono puntuali ma non si riempiono. L’azienda, durante l’incontro all’Ars, ha accolto le nostre richieste che adesso svilupperemo durante il tavolo con i tecnici in assessorato. Per spostare la fermata a Notarbartolo, ad esempio, serve un tecnico del Comune di Palermo e dell’Amat, perché bisogna ricollocare le strisce blu. Loro si sono mostrati mostrati disponibili ad accettare tutto. Ora aspettiamo l’incontro che sarà ai primi di ottobre e dove metteremo nero su bianco ciò che occorre».

Soluzioni che dovrebbero comunque arrivare al più presto, dato che la scuola è già cominciata e da lunedì prossimo, con la ripresa delle lezioni universitarie, la situazione potrà soltanto peggiorare.

Antonio Mercurio

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