Un forte segnale di solidarietà a Mimmo Lucano. Cinisi Solidale, un gruppo informale di cittadini, ha convocato un’assemblea territoriale stasera alle 21 a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, come reazione agli ultimi accadimenti seguiti all’arresto del sindaco di Riace, ai domiciliari dal due ottobre. Un’assemblea convocata tramite un evento Facebook «contro quello che sta avvenendo a Riace, contro le deportazioni e l’abolizione di un sistema di accoglienza e modello alternativo che funziona».
Raccogliere le istanze dei cittadini e trasferirle dai social alla realtà. Questo è uno dei propositi dei gruppi informali che stanno nascendo nella provincia di Palermo. Alcuni sono già radicati come nel caso di Capaci, altri stanno prendendo sempre più piede come il caso di Terrasini e Partinico. Altri ancora in questi giorni cercano di raggruppare le istanze di quante più persone possibili come a Cinisi. «Siamo in rete con diversi gruppi informali che coprono quasi tutta la provincia di Palermo – spiega una delle organizzatrici dell’iniziativa Elena Ciravolo -. Verrà chi condivide con noi l’urgenza di discutere di questo tema, dai parroci a esponenti delle associazioni sul territorio o della sinistra extraparlamentare. Non abbiamo colore politico. In questo momento ognuno rappresenta se stesso». Riunirsi e discutere dei problemi è il primo passo per incanalare le istanze dei cittadini in un percorso partecipativo che traduca in azione e impegno il pensiero del singolo. In questo caso si tratta di esprimere solidarietà a Lucano e al modello Riace, ma ogni gruppo informale è impegnato su diversi fronti, in base alle esigenze che nascono sul territorio.
«In questo caso era urgente un incontro sul tema Riace – aggiunge Ciravolo – un tema al centro del dibattito in molti paesi della provincia». In particolare si discuterà della circolare del 9 ottobre scritta dal dipartimento delle libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, nella quale «si delibera il trasferimento dei richiedenti protezione internazionale di Riace verso altre strutture entro sessanta giorni e la restituzione di tutti i soldi destinati a Riace. I fondi riservati a Riace, comunque, erano stati già sospesi mesi fa, mettendo in difficoltà il Comune», scrivono gli organizzatori.
La disposizione del ministero dell’Interno riguarda quei migranti già inseriti nel sistema della seconda accoglienza, gli Sprar, quei centri dove si favorisce la reale integrazione dei migranti. «Questa decisione ha ricevuto molte critiche – continuano – perché il modello di accoglienza di Riace è stato considerato in tutto il mondo come un esempio efficace e positivo di integrazione e convivenza civile e umana. Anche se il Viminale ha successivamente precisato che “non ci sarà alcun trasferimento obbligatorio: i migranti si muoveranno solo su base volontaria”, rimane il fatto che, se si applicheranno le deliberazioni della circolare, il modello Riace verrà smantellato».
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