A PALERMO, IN VIA LUNGARINI 23, ALLE 20,00, SARA’ PROIETTATO “CHI LAVORA E’ PERDUTO”
Terzo e ultimo appuntamento della rassegna cinematografica dedicata al Tinto Brass più sovversivo e meno conosciuto.
Giovedì 20 marzo in via Lungarini 23, a Palermo, alle ore 20,00 sarà proiettato Chi lavora è perduto (Italia/Francia 1963). La proiezione sarà preceduta da un aperitivo alle 19,00.
Il film è un lungo monologo interiore del suo protagonista, Bonifacio, un giovane disoccupato, allergico al lavoro e alle convenzioni sociali, che gira per Venezia, ricordando alcuni momenti della sua vita.
Opera sperimentale e irregolare, Chi lavora è perduto è un film che lascia il segno ancora oggi: Brass mostra di rifiutare qualunque ideologia, celebra una visione dellesistenza improntata al carpe diem, e privilegia una narrazione fatta di flashback rapidi e folgoranti che assecondano perfettamente lo spirito anarchico del protagonista.
Cast originale con Sady Rebbot (attore del godardiano Questa è la mia vita), Pascale Audret, Franco (Kim) Arcalli e Tino Buazzelli. Curatissima la fotografia in bianco e nero (ma il colore compare nella sequenza del funerale comunista). Bella la colonna sonora di Piero Piccioni, che si mescola ad alcuni successi pop anni 60 (Rita Pavone su tutti).
Il film ebbe tantissimi problemi con la censura, ma Brass non tagliò nemmeno una scena, limitandosi solo a cambiare il titolo, da Chi lavora è perduto a In capo al mondo.
Anche la critica del tempo, però, rimase non poco scandalizzata e disorientata.
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