Cimitero, ingorgo di casse da morto in obitorio L’assessore: «Causa dei defunti abbandonati»

Ingorgo di bare in obitorio. Accade al cimitero di Catania, dove le 24 celle frigorifere per ospitare i defunti non bastano. E le casse da morto, in attesa di essere sepolte, vengono parcheggiate in doppia, tripla fila o addirittura una sopra l’altra. «Resta appena lo spazio per un piccolo corridoio – denuncia il consigliere comunale Carmelo Sofia – I responsabili dell’impianto sono costretti a muoversi in fila indiana». Un ambiente che stona col dolore dei parenti che attendono la sepoltura dei loro defunti. 

«C’è un enorme ritardo sulla tumulazione, che crea tanta rabbia tra la gente costretta a sopportare, oltre al dolore per la perdita del proprio estinto, pure la visione della bara trattata quasi come merce da depositare temporaneamente in un magazzino», commenta Sofia, che già in passato aveva denunciato le problematiche nella gestione delle sepolture al cimitero di Catania. Definite dal consigliere comunale «l’anello debole del piano di interventi voluto dal sindaco Enzo Bianco per cambiare il volto di Catania». Seguono richieste radicali per risolvere la questione: «Occorre un cambio al vertice nella gestione tecnica della struttura e avviare una conferenza dei servizi che affronti anche le altre segnalazioni: tombe sporche, mancanza di regole, carenza di controlli e continui furti».

A causare l’ingorgo «sono le tumulazioni dei defunti indigenti o i cui parenti sono disinteressati», spiega l’assessore ai servizi cimiteriali Rosario D’Agata. In questi casi l’iter burocratico può durare diversi mesi: «La legge impone di attendere trenta giorni, in cui i parenti possono chiedere la sepoltura». In caso che nessuno si presenti «il Comune ha il compito di individuare gli eredi e avvisarli tramite raccomandata. Se questi non rispondo procede alla sepoltura in fosse comuni a proprie spese». Mentre riguardo alle lungaggini sul lavoro ordinario l’assessore precisa: «Nonostante il personale sia insufficiente il numero delle tumulazioni giornaliere è stato aumentato da 12 a 15 proprio per fare di tutto per ovviare al problema».

Marco Di Mauro

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