«Siamo in un momento delicatissimo per tutto il Paese e mi lascia attonita apprendere della richiesta di ulteriori bonus retributivi da parte dei sindacati dei dipendenti della Regione Siciliana». A dirlo, con un posto su Facebook, è la ministra per la Pubblica ammminsitrazione Fabiana Dadone.
L’esponente del governo Conte interviene così sulla trattativa che sarebbe stata intavolata dai sindacati per chiedere un adeguato ristoro alle attività svolte in queste settimane dai funzionari della Regione, nell’ambito della gestione delle pratiche per la richiesta della cassa integrazione in deroga. Un tema che ha già suscitato diverse polemiche, per la lentezza con cui l’Inps ha erogato le somme ai lavoratori. Lentezza legata all’iter di trasmissione della documentazione dagli uffici regionali.
«Ho attivato l’ispettorato del dipartimento Funzione Pubblica per avere chiarimenti in merito alla vicenda», ha annunciato Dadone. «Soltanto nell’isola circa 130mila persone attendono l’erogazione di una così importante misura messa in campo dal governo. La Pubblica amministrazione in queste settimane, come ho più volte detto, deve essere motore della ripartenza del Paese. E non può permettersi di avanzare col freno a mano tirato».
Il bonus a cui fa riferimento la ministra riguarda l’ipotesi di elargire dieci euro a pratica ai funzionari. Una formula che i sindacati avrebbero proposto in alternativa al pagamento delle ore di straordinario, ma che ha suscitato diverse critiche anche dalla politica siciliana. «L’idea che i dipendenti regionali possano lavorare meglio e con più solerzia solo con un incentivo è sconcertante», si legge in una nota del deputato regionale Nicola D’Agostino.
L’esponente di Italia Viva commenta poi il riferimento alle difficoltà denunciate dagli impiegati nell’utilizzo del software messo a disposizione per l’inoltro delle pratiche. «Poco importa se il sistema informatico funziona male – replica D’Agostino -. Si tratta di 37mila pratiche, sono meno di 10 pratiche per ciascuno dei 140 dipendenti impegnati in 30 giorni lavorativi. Si muovano ad esitare queste pratiche gli uffici, senza accampare pretese».
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